Mercoledì 24 Aprile 2024

Ansia per Berlusconi, malore a New York

in una clinica di Manhattan. Rinviato il ritorno

Silvio Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi (Ansa)

Roma, 4 ottobre 2016 - La tegola gli cade in testa all’improvviso. Quando Berlusconi accarezzava l’idea di essere oramai pronto al rientro in grande stile. Invece da New York arriva un nuovo stop: le sue condizioni sono più gravi del previsto. I sanitari americani sono stati categorici: niente campagna referendaria. Niente scontri in tivù. Niente bagni di folla. E – se non ci saranno miglioramenti nei prossimi giorni – niente rientro in grande stile all’assemblea programmatica di Forza Italia fissata per la metà di novembre, anche nella versione “light” che la vedrebbe trasformata in una manifestazione di sostegno al no al referendum.

A far saltare tutti i piani del Cavaliere un malore sull’aereo che lo portava negli Stati Uniti lo scorso venerdì, cioè il giorno dopo il suo compleanno, e che lo ha obbligato a un ricovero in pronto soccorso quando lui era partito solo per sottoporsi ad accertamenti di routine, come il cambio della pila del pace-maker. Qualche ora di ansia, poi le dimissioni ma non certo il foglio di via: i medici del Presbyterian Hospital - Columbia University Medical Center di New York non gli hanno lasciato troppe speranze di tornare presto alla politica attiva e in più lo hanno caldamente consigliato di rimanere alcuni giorni lì in città "sotto controllo medico": di qui la notizia, rimbalzata in serata nella capitale, secondo cui ora sarebbe ricoverato in una clinica di Manhattan dove viene monitorato 24 ore su 24, in stretto contatto con i cardiologi che hanno guidato in questi tre giorni il check up. Difficile, dunque, come pensava qualcuno dei suoi che possa ritornare domani: il soggiorno – dicono gli intimi – dovrebbe durare tutta la settimana. Al netto dell’incontro con il tycoon americano Rupert Murdoch che nel suo giro smentiscono categoricamente: «Mai stato in agenda.

Tutto si è venuto a sapere in tempo quasi reale – malgrado la policy di riservatezza dell’ospedale – perchè i legali di Berlusconi hanno dovuto giustificare l’assenza all’udienza preliminare del processo Ruby ter. Nel certificato medico si parla di scompensi pressori come conseguenza dell’intervento al cuore e di una infiammazione dovuta al decorso post operatorio, conseguenze dunque di quell’intervento definito «severo» dalla stessa difesa, di sostituzione della valvola aortica del 14 giugno scorso. E così, i legali dell’ex premier hanno ottenuto che la posizione del loro assistito venisse stralciata.

Accompagnato dal medico personale Zangrillo e del chirurgo che l’ha operato, Ottavio Alfieri, l’ex premier era volato in America per fare un controllo generale, eseguire un check sulla terapia seguita in Italia e avere una consulenza sui problemi di circolazione che qualche fastidio gli stanno creando soprattutto ad un piede. Ad aggravare il quadro, il malessere improvviso: di qui la conferma dei sanitari a quanto gli va dicendo da tempo Zangrillo: «Presidente, deve limitare al massimo gli sforzi». Parole che l’avvocato Niccolò Ghedini gli ripete costantemente e che – giurano alcuni forzisti della prima ora – l’ex premier sembra aver recepito. Tanto da raccomandare di fare campagna per il «no» al referendum: «Dovete triplicare gli sforzi: gettatevi su questo tema».