Mercoledì 24 Aprile 2024

Ballottaggio, da Genova a Padova. Pd a rischio ko

Il centrosinistra insegue nei principali capoluoghi, Renzi defilato VIDEO Le interviste doppie ai candidati: Parma - L'Aquila - Verona - Genova

Gianni Crivello, candidato del centrosinistra a Genova (Ansa)

Gianni Crivello, candidato del centrosinistra a Genova (Ansa)

Roma, 24 giugno 2017 - Matteo Renzi preferisce restare defilato (non è andato in nessuna delle città al voto a tenere comizi ed è partito per qualche giorno di vacanza con la famiglia), ma dentro il Pd serpeggia la ‘grande paura’: perdere, in modo secco, quasi tutti i ballottaggi di domani, domenica 25 giugno.

Ballottaggio amministrative 2017, dove e come si vota

Si vota in 22 comuni capoluogo di provincia (più Carrara), in 18 casi la gara sarà tra centrosinistra e centrodestra, ma con il centrodestra (nella formazione classica FI-Lega-Fd’I) in vantaggio in ben 13 comuni, il centrosinistra in soli sei mentre tre sono appannaggio di liste civiche. Il Pd teme di perdere città chiave e simbolo come Genova e il predominio nelle regioni rosse, mentre al Sud ha già messo in conto di subire cocenti sconfitte.

Non aiuta neppure lo stato dei rapporti a sinistra: Pd e Mdp sono alleati quasi ovunque, ma mentre i big demoprogressisti fanno campagna a testa bassa, quelli del Pd latitano. Lo stesso Renzi non ha in programma appuntamenti di chiusura pre-voto e i candidati sindaco hanno fatto sapere di non gradire particolarmente la presenza del segretario «troppo divisivo».

Ma vediamo le principali città al voto, da Nord a Sud. A

Genova, il candidato di Pd-Mdp e sinistra (tranne Cofferati), Gianni Crivello, arranca: parte dal 34% ma ha già fatto il pieno di tutti i suoi voti mentre il centrodestra, con Marco Bucci, è già al 38%, è molto aggressivo e può solo migliorare, magari grazie ai voti dei grillini, esclusi già dal primo turno. E se il «modello Toti» vincesse sarebbe un’indicazione importante anche per il centrodestra nazionale.

Anche nell’ex città rossa La Spezia , feudo del ministro Orlando, il centrodestra è in testa con il 32% di Peracchini contro il 25% di Manfredini. Nelle regioni del Nord si mette male per il Pd.

A Monza il centrodestra si è apparentato con i centristi e ha ottime chance.

A Lodi l’arresto del sindaco dem Uggetti ha rotto un dominio che sembrava inviolabile e il candidato di centrosinistra è sotto di tre punti. Persino nella ex Stalingrado d’Italia, Sesto San Giovanni (Milano), il candidato del centrosinistra, davanti al primo turno, rischia mentre il centrodestra si è apparentato con un civico.

A Parma Pizzarotti dovrebbe avere gioco facile contro il civico di centrosinistra Scarpa mentre il centrodestra può riuscire nel colpaccio di strappare Piacenza, città di Bersani, al Pd che parte da meno sette.

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A Verona non c’è storia: la gara è tra il leghista ex An Sboarina e Patrizia Bisinella, compagna dell’ex sindaco Tosi, che ora il centrosinistra, escluso dal ballottaggio, appoggia sperando nel «male minore».

A Padova il sindaco-sceriffo Bitonci è davanti, con il 40%, sul candidato del Pd, Giordani, inchiodato al 29%.

Il Pd rischia molto anche in Toscana: Pistoia, Lucca e Carrara (dove il ballottaggio è con i 5Stelle) potrebbero cadere in mani nemiche.

Al Centro può finire con la riconferma di un sindaco dem all’ Aquila e la sconfitta a Rieti, ma al Sud per il Pd è un pianto.

A Lecce e a Taranto il centrodestra parte avvantaggiato, a Catanzaro non c’è storia: vincerà il centrodestra.

Resta Trapani: il centrosinistra potrebbe vincere, ma solo perché il candidato di centrodestra Fazio si è ritirato per problemi giudiziari e il dem Savona è rimasto solo, ma deve sperare in un’affluenza almeno del 50% dei votanti.