Mercoledì 24 Aprile 2024

Assegno di ricollocazione, Gentiloni: inviate 30mila lettere

Bonus fino a 5mila euro per usufruire di un' "assistenza intensiva" in un centro per l'impiego. In tutto saranno 300mila. Il premier: "Tutelare chi non ha lavoro"

Paolo Gentiloni ad Avellino (Ansa)

Paolo Gentiloni ad Avellino (Ansa)

Roma, 16 marzo 2017 - Un bonus fino 5mila euro per usufruire di un' "assistenza intensiva" in un centro per l'impiego. E' l'assegno di ricollocazione, strumento istituito dal Jobs Act, che parte oggi con le prima 30mila lettere. Destinatari sono i lavoratori che percepiscono da almeno quattro mesi il Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego). Ad annunciare l'inzio di una prima fase sperimentale del progetto è  Paolo Gentiloni da Avellino. Queste "trentamila lettere - precisa il premier - sono il 10% del totale di quelle che verranno inviate a regime". In tutto dunque gli assegni messi a disposizione saranno  circa 300mila. "Arriveranno tutti entro l'estate", promette il presidente del Consiglio, che poi precisa: l'assegno "non si sostituisce a forme di sostegno al reddito ma è una specie di incentivo per il futuro. Servirà ad un'impresa che darà un contratto di lavoro e ad avere, a seconda delle qualifiche, un assegno più o meno consistente". 

Da Avellino, dove ha visitato un Centro per l'Impiego, Gentiloni ha parlato di lavoro e welfare, citando anche l'imminente anniversario del "barbaro assassinio" di Marco Biagi. "E' significativo ricordarlo in un'occasione come questa - spiega Gentiloni - perché se c'è uno che si è concentrato su politiche attive del lavoro, questo è Biagi. Il suo messaggio lungimirante era che, oltre alla difesa del lavoro che già esiste e che il governo fa con tutte le sue energie, l'evoluzione del mercato richiede sempre di più di preoccuparsi del lavoratore, che inevitabilmente avrà interruzioni ed esperienze diverse. Serve un sistema di protezione sociale, se non c'è, lo Stato non fa pienamente il suo lavoro". 

"Bisogna estendere le tutele a tutti, gradualmente darle a tutti senza limitarsi a darle a chi ha già la tutela a tempo indeterminato - ha proseguito Gentiloni - Dobbiamo difendere con le unghie e con i denti il lavoro che già esiste, e il governo lo fa con tutte le energie possibili, guai a dare il messaggio che noi non difendiamo le nostre imprese - ha ribadito -, ma non ci si può limitare a difendere e tutelare chi ha già un posto di lavoro".