Giovedì 18 Aprile 2024

"Pensioni dei sindacalisti più vantaggiose di quelle dei lavoratori dipendenti". L'Inps scopre le carte

Per i sindacalisti del settore pubblico i contributi versati dal sindacato sono ancora valorizzati con le vecchie regole che prevedono il calcolo della pensione sull'ultima retribuzione percepita. La Cgil: "Nessun privilegio, applichiamo la legge"

Una sede dell'Inps

Una sede dell'Inps

Roma, 4 settembre 2015 - Le pensioni dei sindacalisti più vantaggiose di quelle dei lavoratori dipendenti. A parità di regole per il calcolo della pensione e in media, sia chiaro. Spunta qualche sorpresa dalle banche dati dell'Inps. L'indagine 'Porte aperte', operazione trasparenza che l'istituto di previdenza porta avanti da qualche tempo, 'ufficializza' una differenza che per alcuni sarà sicuramente difficile da digerire. L'arcano è presto svelato: per uno stesso periodo i sindacalisti possono cumulare la contribuzione figurativa del lavoro in aspettativa a quella dell'impegno nel sindacato. Secco il commento della Cgil: "Non c'è nessun privilegio, il sindacato applica rigorosamente la legge".

COME FUNZIONA - Scendendo nel dettaglio, si scopre come i sindacalisti in aspettativa non retribuita o in distacco sindacale (aspettativa retribuita utilizzata nel settore pubblico) abbiano diritto nel periodo di assenza dal lavoro all'accreditamento dei contributi figurativi, ma spesso per lo stesso periodo abbiano versati anche contributi dal sindacato che, per i dipendenti del settore pubblico, vengono ancora valorizzati applicando le regole precedenti al 1993 che prevedono il calcolo della pensione sull'ultima retribuzione percepita.

I sindacalisti - spiega l'Inps - "hanno regole contributive e previdenziali diverse dagli altri lavoratori perché possono vedersi ugualmente versati i contributi (o addirittura lo stipendio) da enti terzi rispetto al sindacato presso cui prestano effettivamente il proprio lavoro e perché possono, prima di andare in pensione, farsi pagare dalle organizzazioni sindacali incrementi delle proprie pensioni a condizioni molto vantaggiose".

I NUMERI - L'operazione trasparenza va a pescare dentro le banche dati dell'istituto. Viene fuori che i lavoratori in aspettativa non retribuita nel settore privato sono stati 2.773 nel 2013, mentre è molto rara in questo settore l'aspettativa retribuita. Viceversa, è frequente nel settore pubblico. Nel 2013, i lavoratori del settore pubblico in distacco sindacale erano 1.045 mentre i dipendenti in aspettativa sindacale erano 748. "Per compensi per attività sindacale non superiori alla retribuzione figurativa del lavoratore - sottolinea l'Inps - l'organizzazione sindacale non paga mai alcun contributo. I contributi sulla retribuzione figurativa del lavoratore sono a carico della gestione previdenziale di appartenenza, quindi della collettività dei lavoratori 'contribuenti' della gestione". Regole diverse che, come si legge nell'indagine dell'Inps, possono portare, in alcuni casi, condizioni "molto vantaggiose".

CGIL - "La Cgil, per i lavoratori in distacco o in permesso non retribuito che si impegnano nel sindacato applica rigorosamente le leggi in vigore". Lo afferma in una nota il sindacato di Corso Italia, commentando l'indagine dell'Inps sulle pensioni dei sindacalisti. Inoltre per la Cgil non c'è "nessuna condizione di privilegio per chi svolge attività sindacale".

IRA UIL - "È grave che un Istituto come l'Inps diffonda notizie imprecise. Quando si parla di regole contributive e previdenziali 'molto vantaggiose' per i sindacalisti si esprime una valutazione così generica e sommaria da far sospettare che l'intento sia quello di ingenerare discredito e non di fare chiarezza". Lo afferma il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, commentando in una nota l'indagine 'Porte aperte' dell'Inps sulle pensioni dei sindacalisti.

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