Pensioni, spunta clausola di salvaguardia su opzione donna e no tax area. Esodati, partita chiusa

Legge di Stabilità, tutti i dettagli delle misure che interesseranno la previdenza

Matteo Renzi e Giuliano Poletti (ImagoE)

Matteo Renzi e Giuliano Poletti (ImagoE)

Roma, 16 ottobre 2015 - Ciclone pensioni sulla legge di Stabilità. Matteo Renzi, ieri, presentando la manovra, ha parlato di 4 misure: pensioni part-time, opzione donna, salvaguardia per gli esodati e no tax area. Sulla previdenza "non c'è alcun incremento di costo ma è già nelle voci di bilancio già previste", si è affrettato a specificare Renzi. Oggi il ministro del Lavoro Giuliano Poletti è entrato nel dettaglio sulle misure approvate dal cdm. 

OPZIONE DONNA - Spunta una clausola di salvaguardia sull'opzione donna. La misura, dice Poletti, viene estesa "anche per chi matura il requisito nel 2015. La stima dell'Inps è che ne usufruiranno 36 mila persone" per una spesa di "2 miliardi di euro fino al 2021". All'opzione donna, come a quella della no tax area per i pensionati che scatterà dal 2017, è legata una clausola di salvaguardia. "Se non verranno reperite le coperture sufficienti la perequazione (ovvero lo stop dell'adeguamento) delle pensioni, la cosiddetta Letta, verrà allungata al 2017-18".

NO TAX AREA -  La no tax area per i pensionati sale dagli attuali 7.500 euro a 7.750 per i pensionati under 75. Per chi invece ha più di 75 anni (che già aveva il reddito da pensione detassato fino a 7.750 euro) salirà a 8mila. 

ESODATI - Partita chiusa sugli esodati. Con la legge di stabilità arriva la settima salvaguardia per "31-32mila esodati. Così arriviamo a circa 172.000 salvaguardati e consideriamo concluso il percorso". Questa misura vale "due miliardi fino al raggiungimento per tutti del requisito per la pensione".

PART-TIME - Uno dei provvedimenti annunciati, e più attesi, era quello sulle pensioni part-time. La misura riguarda i lavoratori over 63, la dotazione prevista è è di 250 milioni in tre anni, 60 milioni il primo anno, 120 milioni il secondo, e 60 milioni il terzo. Poletti ricorda che si tratta di una "misura sperimentale per tre anni a favore dei lavoratori a contratto a tempo pieno e a tempo indeterminato che hanno raggiunto i requisiti di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 che per tre anni potranno optare per il lavoro part-time in accordo con il datore di lavoro al 40-60%".  "Il datore verserà direttamente in busta paga i contribuiti al lavoratore mentre lo Stato corrisponderà i contributi figurativi così il lavoratore percepirà il 100% della pensione senza penalizzazione", ha aggiunto Poletti. "Se funzionerà la misura la finanzieremo adeguatamente perchè pensiamo sia un buon modo per produrre un ricambio generazionale".  A proposito di questo, Poletti ha aggiunto che viene "confermata anche la staffetta generazionale". "A due anni dai requisiti di vecchiaia i lavoratori possono optare per il part-time ma in questo caso è condizionato all'entrata di nuove persone. L'orario di lavoro non potrà essere superiore al 50%". Questa misura, ha chiarito, "non ha bisogno di finanziamento perchè era presente nella vecchia legislazione". Anche in questo caso il lavoratore percepirà "il 100% della pensione perchè sui contributi figurativi c'è una neutralizzazione, non c'è perdita di pensione".