{{IMG_SX}}Berlino, 6 maggio 2008 - La robotica entra anche nel mondo del pallone. Si chiama Goalias ed e' diventato, alla faccia degli scettici, il portiere piu' temuto in Germania: non e' il classico giocatore numero uno, ma un robot, di fronte al quale anche alcune tra le star della Bundesliga tedesca hanno dovuto arrendersi.


Realizzato dall'Istituto di automazione dell'Universita' di Stoccarda (Ias), Goalias e' il primo portiere-robot al mondo capace di difendere una porta di dimensioni standard, come appunto quelle usate nei campionati di serie A. Il robot ha fatto il suo debutto ieri ed e' stato 'testato' dal centravanti dello Stoccarda, Mario Gomez, il quale e' riuscito a infilare qualche rete, ma certo non abbastanza vista la sua fama conquistata sul campo, che la scorsa stagione gli e' valsa anche il titolo di giocatore dell'anno.

''Adesso possiamo dire che Goalias e' in grado di parare circa il 50% dei calci di Mario Gomez'', ha commentato Peter Goehner, direttore dell'Ias, il quale ha spiegato che l'istituto e' gia' alla seconda versione, piu' sofisticata, del portiere-robot.

Ma il vero test e' previsto per il prossimo 22 maggio, quando Goalias 'scendera'' in campo contro la nazionale di calcio femminile tedesca, che ha vinto i mondiali nel 2007 e che l'Ias ha sfidato proprio per dimostrare al vasto pubblico le grandi capacita' tecniche del suo robot.

Nel frattempo, Goalias continuera' ad allenarsi nel laboratorio dell'universita' di Stoccarda, dove e' stato pazientemente costruito. Il robot, realizzato con materiali sintetici, ha la sagoma di un portiere con le braccia tese verso l'alto e scorre lungo una sorta di binario piazzato davanti alla porta. Tre videocamere calcolano la traiettoria del pallone istante per istante, stabilendo di volta in volta qual e' la migliore posizione per parare il tiro: il tutto, in circa 400 millisecondi.