Martina Caironi, qui al fianco del Presidente Mattarella. Ha protetto l'oro nei 100 metri
Rio de Janeiro, 18/09/2016 – Ultimo giorno di Paralimpiadi 2016, un’edizione che ha saputo esprimere tutta la purezza, la magia e la passione dello sport in una maniera ineguagliabile. Uno sguardo ai posti più significativi della classifica del medagliere complessivo, in cui l’Italia occupa una posizione più che onerosa, dettata da un cammino increscendo ed entusiasmante. Al comando con una grandinata di medaglie, ben 236, c’è la Cina conquistatrice di 104 ori, 81 argenti e 51 bronzi. Sotto gli orientali, il distacco è davvero ampio: al secondo posto figura la Gran Bretagna a 147 (64 -39- 44) mentre al terzo posto della graduatoria generale si piazza l’Ucraina a 117 (41-37-39). Quarto posto per gli Stati Uniti pionieri dell’atletica leggera, competizione fornitrice di una fetta enorme delle 112 medaglie portate a casa, un’edizione tra l’altro per certi versi sfortunata visti i 42 argenti conquistati. Quinta l’Australia a 79, sesta la Germania con 57 e settima l’Olanda con 52. All’ottavo posto i padroni di casa del Brasile a 71 e nona l’Italia a pari punti con la Polonia a 39: in queste ultime battute finali, ai nostri atleti in gara non resta fare altro che proteggere la propria posizione nella top ten. Dietro gli azzurri e i polacchi spingono a quota 35 e 31, Korea del Sud e Uzbekistan, seguite da Canada e Francia (28), Spagna (27) e Iran (23); a seguire con dati inferiori, tutte le altre.
L’Italia vuole concludere in festa come già anticipato: “ la regina delle Amazzoni”, Martina Caironi strappa da grande leader un oro pesantissimo: i 100 metri categoria T42 sono ancora suoi grazie a un 14”97. Un sogno ancora più bello grazie alla vittoria in combo con Monica Graziana Contraffatto, terza classificata e vincitrice del bronzo in 16”30 dietro alla tedesca Low (15”17). Record europeo per Arjola Trimi nel nuoto: i 50 metri categoria S4, valgono l’argento per l’azzurra che con un tempo di 40”51 entra nella storia nazionale ed europea. Fa meglio di lei solamente l’australiana Rachel Watson, semplicemente perfetta in 40”13: punteggi che avrebbero battuto anche gli uomini. Meno brillante Francesco Bocciardo, ottavo classificato dopo l’oro nei 400 stile S6 e anche Emanuela Romano chiude settima, senza grossi acuti. Tredici medaglie e due ori dal nuoto, uno sport che ha visto e continua a vedere l’Italia protagonista di prima fascia. Dodici invece, sono le medaglie tricolore nell’handbike e l’ultima ce la regala Andrea Tarlao, protagonista di un finale davvero ricco di colpi di scena. A pochi metri dell’arrivo, Dementyev e Donohe si toccano: uno cade bruscamente al suolo e l’altro taglia il traguardo a piedi; morale della favola i giudici premiano gli inseguitori Daniel Abraham Gebru con l’oro, Chaman con l’argento e appunto Tarlao con il bronzo. Nel femminile da segnalare il trionfo della britannica Storey (2:15.42), tredicesima Jenny Narcisi (2:28.56), crollata sul finale mentre nella categoria B, il tandem Bersini-Panizza non va oltre il nono posto. Non poteva mancare sul podio, il nostro “highlander” Alvise De Vidi che a cinquant’anni all’anagrafe decide di conquistare il bronzo nei 400 metri T51. Altra pagina di storia ed ennesimo fotogramma per un atleta davvero da record, detentore di un palmares pazzesco, cominciato 28 anni fa a Seoul. Chiude la striscia azzurra inerente alla giornata di Sabato la vela: Gualandris e Zanetti chiudono la loro avventura con un sesto posto. Uno sguardo rapido di chiusura, alle altre nazioni: nel basket gli Stati Uniti dominano conquistando l’oro, il Brasile vince nel calcio a 5, nel W1 misto a squadre è la Gran Bretagna ad andare sul gradino piu alto del podio, nel tennistavolo i primi posti vanno a : Polonia (femminile CL 6-10), Cina (femminile CL 4-5), Francia (maschile CL 1-2) e ancora Cina nei CL 9-10 maschile a squadre.