Finto Renzi telefona a monsignor Paglia: "Marino? Un imbucato. Papa furibondo"

L'alto prelato è stato vittima di uno scherzo telefonico ordito dagli autori del programma radiofonico 'La Zanzara', trasmissione di Radio24, condotta da Giuseppe Cruciani

Papa Francesco con Ignazio Marino (Ansa)

Papa Francesco con Ignazio Marino (Ansa)

Roma, 29 settembre 2015 - La querelle infinita tra il sindaco Ignazio Marino e Papa Francesco si arricchisce di un nuovo capitolo. Che fa sorridere i più ma che getta in un profondo imbarazzo il primo cittadino di Roma, già da tempo prigioniero del fuoco incrociato dei suoi numerosi detrattori. 

Ora, dopo la gaffe del mancato invito da parte delle alte schiere del Vaticano a Philadelphia, gli tocca anche sentirsi dare dell'"imbucato". Responsabile, come se non bastasse, di aver fatto perdere le staffe nientemeno che al Santo Padre. 

A dirlo, a un finto Matteo Renzi, è monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. L'alto prelato è stato vittima di uno scherzo telefonico ordito dagli autori del programma radiofonico 'La Zanzara', trasmissione di Radio24, condotta da Giuseppe Cruciani. Nel corso del programma un fino premier ha chiesto al monsignore se davvero il sindaco di Roma si fosse "imbucato" al seguito di Papa Francesco durante il viaggio negli Stati Uniti: "Certo che si è imbucato - ha risposto Paglia -. Lui ha brigato per... sfruttare questa situazione fa imbestialire il Numero Uno (il Papa, ndr)". "Il sindaco è un brav'uomo, una brava persona - ha sottolineato ancora Paglia - però nessuno lo ha invitato ufficialmente. Con lui c'ho parlato una volta". Poi, l'affondo. "Il Papa era furibondo".

Durante la conversazione telefonica monsignor Paglia si lascia andare a confidenze, come se stesse parlando con un amico: "Io ti posso assicurare una cosa - ha proseguito - lui (Marino, ndr) quando era lì (negli Usa, ndr) ha insistito per vederlo e rivederlo. E questo ha fatto scocciare tremendamente il Papa. Probabilmente Marino aveva qualcosa da farsi perdonare a Philadelphia. Poi sta cercando in ogni modo un appoggio... Ma questo, sai, con il Nostro (il Papa, ndr), non funziona. Questo, indubbiamente, mette un bel freno sul rapporto, capito? Certo ha fatto davvero una figura da bischero. Poi era l'unico, lì davanti, con la fascia". Il finto Renzi, quindi, domanda a Paglia se c'è bisogno di un suo intervento, e il monsignore risponde: "No, Lui (il Papa, ndr) non dirà mai che devi intervenire".

Una strigliata in piena regola. Che oggi il sindaco non ha voluto commentare, ostentando serenità. Mentre la sala stampa della Santa Sede ha fatto sapere che sul mancato invito di Marino a Philadelphia "non è necessario alcun chiarimento" dato che "successivamente il sindaco ha dichiarato ciò che il Papa aveva affermato".

Insomma il caso è chiuso. Almeno all'apparenza. Perché in realtà, nei fatti, lo strappo è destinato a lasciare il segno, anche in vista del prossimo Giubileo, che secondo alcuni sarebbe il vero motivo dell'irritazione delle alte sfere del Vaticano. L'organizzazione non avrebbe soddisfatto il Pontefice, a cominciare dal fatto che i lavori sono partiti all'inizio di settembre, a meno di tre mesi dal gigantesco evento. Monsignor Paglia, durante la finta telefonata, si lascia anche scappare l'ennesima confessione. "In vista del Giubileo vi fidate?", chiede il finto Renzi. "Questo è il problema... secondo me" risponde sibillino. Intanto Marino, nonostante le uscite pubbliche, non ha fatto alcun cenno alla vicenda. Ma l'opposizione ha continuato a bersagliarlo creando di fatto un altro caso politico. L'ennesimo.