Bancarotta per più di 15 milioni: arrestato il re delle scommesse di Palermo

Nei guai l'imprenditore palermitano Elio Lupo, la Finanza lo accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale aggravata, in relazione al fallimento della società a lui riconducibile

Un agente della Finanza

Un agente della Finanza

Palermo, 16 maggio 2015 - Arrestato il re delle scommesse a Palermo. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Palermo ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico dell'imprenditore palermitano Elio Lupo, 38 anni, per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale aggravata, in relazione al fallimento della società a lui riconducibile "Agenzia Ippica del Centro Srl" di Palermo, già titolare di vari centri di raccolta scommesse a Palermo e in altre località dell'Isola. Il provvedimento è stato emesso dal gip Giovanni Francolini, su proposta del Dipartimento Criminalità economica coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca. 

La società è stata dichiarata fallita ad aprile 2013. Secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle, Lupo, tra il 2007 e il 2012, si sarebbe indebitamente appropriato di quasi 15,7 milioni di euro, somma corrispondente al "monte scommesse" ippiche e sportive effettuate presso i suoi centri di raccolta in Sicilia e non versate ai Monopoli di Stato. 

L'indagato, secondo l'accusa, facendosi consegnare periodicamente dai propri collaboratori ingenti somme in contanti, raccolte dalle giocate dei clienti, avrebbe condotto la società all'insolvenza e, quindi, al fallimento, accumulando fraudolentemente debiti di rilevantissima entità, anche nei confronti dell'Erario per contributi previdenziali e imposte non versate, e lasciando insoluti debiti complessivi per oltre 37,4 milioni di euro. L'Agenzia Ippica del Centro Srl era stata già stata tra il 2011 e il 2012 al centro dell'attenzione investigativa del Nucleo di Polizia Tributaria, che la sottopose a verifica fiscale, a causa della quale, Lupo ha cercato di sottrarsi ad ogni responsabilità, liberandosi delle vesti di amministratore della stessa e facendo assumere, nel gennaio del 2012, la carica di rappresentante legale a un prestanome a lui riconducibile. 

Sulla base degli esiti delle indagini, che hanno, peraltro, portato alla segnalazione alla procura per concorso di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale di altri i due formali amministratori della società, Lupo è stato oggetto di contestazioni di natura tributaria, volte al recupero a tassazione di proventi illeciti per 15,7 milioni di euro, costituiti dalle giocate delle quali si era indebitamente appropriato, ed è stato quindi denunciato anche per omessa e infedele dichiarazione dei redditi, per gli anni dal 2007 al 2011. I tre indagati sono stati, infine, segnalati dai finanzieri alla Procura regionale della Corte dei Conti, in relazione al danno erariale arrecato alle casse dell'Amministrazione dei Monopoli di Stato, per l'omesso versamento dei 15,7 milioni di euro di scommesse raccolte.