Omicidio Meredith, momento-verità per Amanda e Raffaele, c'è la sentenza della Cassazione

Terzo grado di giudizio nel delitto di Perugia. Quasi due ore di arringa per l'avvocato difensore di Sollecito. Ora la camera di consiglio / FOTO / SOLLECITO CON GRETA NEL GIORNO PIU' DIFFICILE / L'ATTESA PER LA SENTENZA/ COMPLEANNO SENZA FESTA PER RAFFAELE / I GIUDICI DECIDONO VENERDI' 27 / SCHEDA: LE TAPPE DELLA VICENDA / SOLLECITO CON LA FAMIGLIA IN CASSAZIONE - FOTO / L'ARRIVO DI SOLLECITO IN CASSAZIONE - FOTO

Raffaele Sollecito esce da una porta secondaria dalla Cassazione (Ansa)

Raffaele Sollecito esce da una porta secondaria dalla Cassazione (Ansa)

Perugia, 27 marzo 2015 - E' il momento della verità al processo per la morte di Meredith Kercher. Ci sono le requisitorie finali prima che la Corte di Cassazione pronunci la sentenza. Poi si capirà il destino definitivo di Amanda Knox (ora negli Usa) e Raffaele Sollecito (presente a Roma in aula). 

RAFFAELE NON CI SARA' ALLA SENTENZA - Raffaele Sollecito, dopo la fine della requisitoria, è uscito da una porta secondaria dalla Corte di Cassazione, seguito da due auto della polizia. Secondo quanto si apprende, non sarà alla lettura della sentenza. 

ARRINGA DIFENSIVA DI QUASI DUE ORE - L'avvocato Giulia Bongiorno ha parlato per circa un'ora e tre quarti nella sua arringa in difesa di Raffaele Sollecito all'udienza del processo Meredith in corso nell'Aula Magna della Cassazione, davanti ai giudici della Quinta Sezione Penale. Al termine della maratona oratoria, il presidente del collegio Gennaro Marasca ha disposto una breve pausa e poi la parola passerà a Luca Maori, l'altro difensore di Sollecito. Poi la Corte si ritirerà in camera di consiglio.

BONGIORNO: "AMANDA MENTI' A RAFFAELE" - «Sono veramente convinta che Amanda non è entrata nella stanza del delitto, ma se si deve credere alle sue dichiarazioni allora bisogna credere che lei uscì dalla casa di Sollecito e mentì al suo ragazzo dicendogli che andava a lavorare dopo aver ricevuto il messaggio di Patrick Lumumba che invece le aveva detto di non andare al lavoro». Lo ha sottolineato l'avvocato Giulia Bongiorno in uno dei passaggi della sua arringa finalizzato a «separare» e «individualizzare» la posizione di Sollecito da quella di Amanda Knox.

BONGIORNO: "SOLLECITO UN PURO COINVOLTO IN COSE ENORMI" - "Raffaele Sollecito e' come Forrest Gump: e' un puro coinvolto in cose enormi, senza rendersene conto, e a cui capitano addosso cose pesanti come la condanna a 25 anni di reclusione che chiedo di annullare". Cosi' l'avvocato Giulia Bongiorno ha concluso il suo intervento difensivo davanti ai giudici della quinta sezione penale della Corte di Cassazione che stanno celebrando il processo per la morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia la notte fra l'1 e il 2 novembre del 2007."Raffaele Sollecito - ha ribadito la penalista - non ha depistato le indagini ma ha collaborato con gli investigatori, ha preso a spallate la porta dove c'era il corpo di Meredith e durante l'aggressione violenta stava vedendo i cartoni animati.