Giovedì 18 Aprile 2024

Rio, Lavillenie contro i fischi: "Le Olimpiadi non sono il calcio"

L'atleta francese, medaglia d'argento nel salto con l'asta, se la prende col pubblico di casa: "Io come Jesse Owens, violato lo spirito olimpico"

Lavillenie contro i fischi

Lavillenie contro i fischi

Rio de Janeiro, 16 agosto 2016: "Credo che una cosa del genere non si sia vista da Berlino 1936, quando tutto il pubblico tifava contro Jessie Owens. È stata una vergogna, e per me una cosa dura da accettare" - dice il fuoriclasse del salto con l'asta Renaud Lavillenie, paragonando i fischi assordanti dello stadio olimpico di Rio a quelli dei tifosi ariani che nella Berlino olimpica di 80 anni fa non potevano accettare che il nero Jesse Owens riuscisse a vincere la medaglia d'oro nei 100 metri. Al fuoriclasse francese, medaglia d'argento a Rio, non è proprio andato giù il comportamento della torcida, rumorosamente schierata con l'idolo di casa e fresco campione olimpico Thiago Braz da Silva.

Scordatevi gli striscioni razzisti, le banane e i motorini lanciati dagli spalti. Qui non siamo a San Siro, nell'atletica il fair play esiste. Basti pensare che Lavillenie ha più volte incitato i suoi rivali nel corso della gara, cosa che del resto hanno fatto i colleghi con lui.

All'inizio il campione olimpico uscente era stato addirittura applaudito, ma quando nel corso della competizione il pubblico si è reso conto che Thiago, salto dopo salto, andava avanti, e quindi era in corsa per il podio, sono cominciate le raffiche di fischi a ogni tentativo di Lavillenie, che ha perso fallendo due salti a 6.03 e uno a 6.08.

"Ho esagerato facendo il paragone con Owens a Berlino? - ha commentato il francese. Forse sì, ma in pista ho parlato con molte persone e tutti mi hanno detto di non aver mai visto una cosa come questa, un pubblico così poco sportivo. Certe cose lasciamole al calcio, noi non ci siamo abituati: capisco fare il tifo per il campione di casa, ma non posso accettare che vengano fischiati gli altri atleti, ognuno dei quali sta cercando di dare il meglio di se stesso. Le Olimpiadi sono valori, rispetto e fair play, ma qui il pubblico ha dimostrato l'esatto contrario: è una vergogna per Rio. Io ho vinto tutto, e due medaglie olimpiche non sono poco, ma non posso nascondere la mia profonda delusione per la totale mancanza di rispetto nei miei confronti da parte del pubblico, che ha ferito lo spirito olimpico. Purtroppo il calcio ha questa cultura a dir poco deplorevole, ma qui non si gioca a pallone: i Giochi sono un'altra cosa".