Mercoledì 24 Aprile 2024

Rio 2016, ancora grandi soddisfazioni dagli sport di squadra

Il Setterosa sconfigge la Russia, conquistando così l'accesso alla finale per l'oro contro gli Stati Uniti. Stesso avversario per l'Italvolley, che battendo l'Iran sono approdati in semifinale. La finale del torneo di calcio sarà Brasile-Germania

L'Italvolley annienta l'Iran e accede alle semifinali (LaPresse/Alfredo Falcone)

L'Italvolley annienta l'Iran e accede alle semifinali (LaPresse/Alfredo Falcone)

Rio de Janeiro, 18 agosto 2016 – Seconda giornata consecutiva senza medaglie, la dodicesima di gara a Rio de Janeiro, per gli atleti azzurri. Le soddisfazioni, comunque, non sono mancate neanche oggi: a regalarle un magnifico Setterosa e l’Italvolley.

SPECIALE RIO 2016

FINALE – La marcia inarrestabile del Setterosa di Fabio Conti non si è fermata nemmeno davanti alla Russia, avversario ostico, ma che le azzurre hanno superato grazie a una prova di grande qualità e solidità. Non è stato facile, soprattutto nei primi minuti della partita, quando le russe hanno colpito Di Mario & Co. con un uno-due potenzialmente esiziale. Le nostre sono però state bravissime a incassare e a riportare il punteggio in parità nel breve volgere di un paio di attacchi, prima della fine del primo quarto. Tra secondo e terzo parziale, poi, il Setterosa ha piazzato l’allungo decisivo, fino al +4 di fine terzo quarto. Protagonista assoluta Arianna Garibotti, autrice di 5 segnature, ma è stato tutto il collettivo azzurro a convincere. Dodici anni dopo la finale vinta ad Atene, il Setterosa torna dunque all’atto conclusivo di un torneo olimpico. Ad attenderlo ci saranno gli Stati Uniti, che in semifinale hanno sconfitto l’Ungheria 14-10; sia le americane che le azzurre arrivano da imbattute all’appuntamento con l’oro: lo spettacolo è assicurato.

TUTTO FACILE – Sarà Italia-Usa anche in una delle due semifinali del torneo olimpico di volley maschile. Gli azzurri hanno sconfitto con un netto 3-0 l’Iran, soffrendo di fatto solo nel primo set, più per demeriti propri che per meriti altrui: tanti gli errori in battuta degli uomini di Blengini, costretti ai vantaggi e vincenti non senza rischi per 31-29, grazie soprattutto alla vena offensiva di un incontenibile Ivan Zaytsev. Sistemato il servizio e minate le poche certezze degli avversari, gli azzurri hanno facilmente vinto gli ultimi due parziali a 19 e a 17, conquistando un meritato accesso alla zona medaglie. Come detto, i prossimi avversari saranno gli Stati Uniti, già battuti nel girone di qualificazione ma in netta ripresa rispetto a inizio torneo, come dimostrato dalla netta vittoria (25-23 25-22 25-20) ottenuta ai danni dei campioni del mondo della Polonia. Nell’altra semifinale, i padroni di casa del Brasile (vincenti per 3-1 nel derby sudamericano contro l’Argentina) se la vedranno con la Russia (3-0 senza discussioni al Canada).

DAFNE FURIOSA – Prima di tornare agli sport di squadra, è doveroso un breve riepilogo sulla giornata di gare dell’atletica, dove il piatto forte era rappresentato dalla finale dei 200 femminili. Come da previsioni, la sfida per l’oro è stata tra la giamaicana Elaine Thompson, già vincitrice dei 100, e l’olandese Dafne Schippers; un po’ a sorpresa (ma nemmeno troppo), a imporsi è stata la prima, che ha centrato la doppietta 100-200 grazie a una partenza a razzo e a un lanciato sui livelli della Schippers. Le ha provate tutte l’olandese per recuperare i due metri di distacco che la superavano dall’avversaria all’inizio del rettilineo, caduta poco dopo l’arrivo e furiosa per l’oro sfumato, ma il 21”78 della Thompson è risultato essere un tempo inarrivabile per la campionessa del mondo in carica. Terza l’americana Tori Bowie. Poco prima della finale femminile, si sono svolte le semifinali maschili sulla stessa distanza: il tempo migliore, manco a dirlo, l’ha stabilito Usain Bolt. 19”78 il crono del plurimedagliato giamaicano, che sul rettilineo finale ha avuto pure il tempo di scherzare e sorridere con Andre de Grasse, qualificato alla finale con il nuovo record nazionale canadese (19”80). Chi invece è uscito dalla propria semifinale senza tanta voglia di scherzare è stato Justin Gutlin, terzo della propria batteria e primo degli esclusi dalla finale; la non magnifica impressione fatta nei 100 (in cui è stato comunque argento) si è confermata nei 200, soprattutto nella seconda metà di gara, in cui il lanciato dell’americano ha perso progressivamente di incisività, tanto da permettere a Churandy Martina di superarlo e di conquistare l’accesso alla finale. Oltre all’olandese e ai già citati Bolt e de Grasse, saranno della finale anche Lashawn Merritt (terzo tempo per l’americano con 19”94), Christophe Lemaitre, Alonso Edward, Adam Gemili e Ramil Guliyev.

DOMINIO A STELLE E STRISCE – Gli Stati Uniti hanno letteralmente monopolizzato le altre due finali del programma serale. Doppietta nel salto in lungo femminile, dove Tianna Madison-Bartoletta ha vinto l’oro grazie alla misura di 7,17 (record personale) ottenuta al quinto e punultimo salto. Appena due centimetri più indietro si è fermata l’altra americana Brittany Reese, argento, mentre la medaglia di bronzo è andata all’unica altra atleta in grado di superare il muro dei sette metri, la serba Ivana Spanovic. Addirittura tripletta a stelle e strisce nella finale dei 100 m a ostacoli, che con Brianna Rollins, Kristi Castlin e Nia Ali hanno conquistato tutte e tre i gradini del podio. E pensare che a casa è rimasta Kendra Harrison, battuta nei trails dalle tre medagliate di Rio, ma capace nemmeno un mese fa di stabilire il record del mondo della specialità. Al mattino, invece, gli Usa si sono dovuti accontentare della medaglia d’argento conquistata da Evan Jager nei 3000 siepi. Il biondo fondista americano si è dovuto arrendere alla superiorità del kenyano Conseslus Kipruto, che all’inizio dell’ultimo giro ha salutato la compagnia dello stesso Jager e del connazionale Kemboi (poi squalificato per aver tagliato una curva: bronzo al francese Mekhissi), andando a chiudere con il tempo di 8’03”28, nuovo record olimpico. La grande sorpresa di giornata è arrivata dal martello: fuori già alle qualificazioni Pavel Fajdek, campione del mondo in carica e primastita stagionale (con margine) della specialità; una vera e propria maledizione quella che sembra aver colpito il polacco, che anche quattro anni fa a Londra non era riuscito a superare lo scoglio della qualificazioni.

PASSEGGIATA VERDEORO – Sarà Brasile-Germania la finale del torneo olimpico di calcio; una sorta di rivincita per i padroni di casa, ancora scottati dall’incancellabile 1-7 subito nella finale dei Mondiali di due anni fa. Nella prima delle due semifinali, i verdeoro hanno facilmente disposto dell’Honduras: i centramericani sono stati surclassati per 6-0, in virtù delle doppiette della stella del torneo Neymar (la prima rete è arrivata dopo appena 12”, con la collaborazione della disastrosa retroguardia honduregna) e di Gabigol e alle reti di Marquinhos e Luan. La Germania ha invece superato la Nigeria per 2-0, grazie alle reti in apertura di Klostermann e nel finale di Petersen. Nella finale di sabato, il Brasile partirà favorito, ma superare una Germania tanto solida quanto efficace non sarà affatto semplice.

AVANTI LE FAVORITE – Poco equilibrio e pronostici rispettati, infine, nei quarti di finale del torneo di basket. Nel primo match di giornata, l’Australia ha dato l’ennesima dimostrazione di forza superando senza patemi la Lituania, che dopo i 50 punti di distacco incassati dalla Spagna pochi giorni fa, ne ha subiti altri 26 quest’oggi. È andata poco meglio alla Francia, surclassata dalla Spagna di Gasol e Mirotic (23 i punti messi a segno dall’ala di origini montenegrine) con il punteggio di 92-67. Non c’è stata storia (se non nei primi minuti) nemmeno nel quarto tra il Dream Team Usa e l’Argentina, con i sudamericani (che salutano Ginobili e una generazione che ha fatto la storia del basket albiceleste) che nulla hanno potuto contro la maggiore freschezza atletica degli avversari, trascinati da un Durant da 27 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. L’unico confronto equilibrato di giornata è stato l’ultimo, il derby slavo tra Serbia e Croazia: 86-83 il finale in favore degli uomini di Sasha Djordjevic, che dopo aver sofferto nella prima metà di gara, colpita a più riprese da uno scatenato Bogdanovic, hanno piazzato il parziale decisivo nel terzo quarto, resistendo poi al ritorno degli odiati rivali nel finale. Ora i serbi se la vedranno in semifinale contro l’Australia, mentre la Spagna proverà nell’impresa di sovvertire il pronostico che vede gli iberici sfavoriti contro gli Stati Uniti.