Giovedì 25 Aprile 2024

Novara, coltellate alla compagna. Lei fugge e muore in strada

Lite nel sangue, chiedeva aiuto. Arrestato tunisino

Il corpo senza vita della donna in strada a Novara

Il corpo senza vita della donna in strada a Novara

Novara, 23 luglio 2016 - Litiga con la compagna e la accoltella all’interno della loro abitazione. La donna a fatica si sottrae alla furia omicida, scende le scale del condominio e crolla in mezzo alla strada, nel tentativo di farsi soccorrere. È accaduto ieri in pieno centro a Novara. Lei italiana, 41 anni. Lui tunisino, Bilel K, più giovane di una decina d’anni, era stato arrestato la scorsa settimana per resistenza, lesioni e danneggiamenti, ed era da poco tornato libero. L’ultimo diverbio è finito tragicamente, il nordafricano ha affondato la lama più volte in varie parti del corpo della donna. Lei ha iniziato a perdere sangue, ma ha avuto la forza di scendere in strada. Barcollava e alla fine è crollata in mezzo al corso pedonale.

UNA SCENA impressionante. La vittima, colpita nelle parti vitali, era in preda a emorragia inarrestabile. Ha perso i sensi ed è morta dissanguata nel giro di pochi minuti. Al loro arrivo i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto si è precipitata anche la polizia, che ha trovato il nordafricano ancora nelle vicinanze.

LA VITTIMA dell’ennesimo femminicidio si chiamava Gisella Purpura, ed era seguita dai servizi sociali. Secondo le prime testimonianze raccolte dagli agenti, litigava spesso con il coniunge, con cui condivideva un alloggio popolare del centro di Novara. L’uomo, con precedenti penali alle spalle, è stato arrestato nell’appartamento teatro del delitto. Fatale per la donna spirata in strada, secondo il primo accertamento medico legale, un coltellata inferta al torace che ha leso un’arteria.

Un «delitto annunciato». Così i vicini di casa definiscono l’omicidio. «Non passavano giorno senza che litigassero – ha raccontato agli agenti un vicino di casa, al terzo piano di uno stabile popolare in posizione centrale – ogni volta era sempre peggio. Le forze dell’ordine sono dovute intervenire spesso per riportare la calma tra i due, ma non c’era niente da fare. Capivamo che prima o poi sarebbe potuto accadere qualcosa di grave».