Giovedì 18 Aprile 2024

Sorpasso storico, nell'export il pecorino supera il parmigiano

Le esportazioni di Pecorino e Fiore Sardo che sono aumentate in valore del 20 per cento nel 2014. Ma lo stop voluto dalla Russia è un grosso problema

Pecorino (Foto archivio Germogli)

Pecorino (Foto archivio Germogli)

Roma, 30 agosto 2014  - Pastori alla riscossa in tempi di crisi con le esportazioni di Pecorino e Fiore Sardo che sono aumentate in valore del 20 per cento nel 2014 facendo registrare la migliore performance all`estero tra tutti i prodotti alimentari Made in Italy, con un effetto traino sul prezzo che ha sorpassato per la prima volta quello del Parmigiano Reggiano, il più apprezzato e imitato formaggio di latte vaccino del mondo. E` quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo quadrimestre dell'anno dalla quale si evidenzia che con il successo all`estero il prezzo all`ingrosso del pecorino romano e stato di 8,2 euro al chilo e per la prima volta ha superato la quotazione di 8 euro al chilo del Parmigiano Reggiano a 12 mesi di stagionatura che purtroppo è in preoccupante calo. 

Un sorpasso storico che - sottolinea la Coldiretti - sta avendo riflessi sul prezzo del latte di pecora che potrebbe avvicinarsi a breve ad un euro al litro che consentirebbe almeno di coprire i costi di produzione in continuo aumento. Si è verificata - spiega la Coldiretti - un progressiva escalation delle quotazioni del Pecorino Romano che sono praticamente raddoppiate negli ultimi tre anni, a partire dal 2011 quando il prezzo era fissato a 4.8 euro al chilo. Un cambiamento significativo per l`Italia dove - sottolinea la Coldiretti - ci sono 6,2 milioni di pecore allevati e circa 700mila capre, che pascolano soprattutto in Sardegna dove si allevano 3,2 milioni di pecore, in Sicilia (770mila), nel Lazio (630.000) e Toscana (420.000) anche se allevamenti sono presenti lungo tutta la penisola. La produzione di latte ovino in Italia e di 400mila tonnellate (28mila quello caprino) mentre quella di formaggi di pecora è di 67mila tonnellate all`anno. Solo per il Pecorino Romano Dop la produzione è stata di 24.700 tonnellate nel 2013 durante il quale oltre un terzo della produzione per un totale di 10mila tonnellate è stata esportata negli Usa ee 5200 tonnellate nell`Unione Europea.

Il clima più positivo è confermato anche dal fatto che in Italia si stima che - sostiene la Coldiretti - siano circa tremila i giovani che per battere la disoccupazione hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge in una scelta di vita dove a preoccupare più della crisi sono gli attacchi degli animali selvatici, ai cinghiali ai lupi, che si sono moltiplicati nelle campagne. Si tratta in gran parte di giovani che intendono dare continuità all`attività dei genitori ma ci sono anche ingressi ex novo spinti dalla voglia di trovare una occupazione alternativa a contatto con gli animali e la natura. C'è l`esempio del giovane bergamasco Paolo Rotoli, che ha fatto un percorso inverso rispetto a molti suoi coetanei passando dall'informatica all'agricoltura per dedicarsi alla sua grande passione: la campagna e le capre dalle quali oggi ricava squisiti formaggi che fa assaggiare a tutti gli ospiti del suo agriturismo.ed Oras. Sulla tradizione di famiglia ha invece puntato in Sicilia Natale Sparacino di Santa Margherita Belice, in provincia di Agrigento che ha un allevamento con i fratelli di oltre mille pecore con caseificio dove produce formaggi tipici i grande pregio. La diffusa capacità di innovazione si concentra sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto ma anche nella capacità di presidiare il mercato attraverso nuove formule commerciali come la vendita diretta del proprio prodotto come dimostrano le diverse esperienze presentate all`Oscar Green dei giovani della Coldiretti. Maria Atzeni ha fatto nascere nell'azienda Pab'é is téllasa in Sardegna una mozzarella di pecora per intolleranti al latte vaccino che ha un incredibile successo tra i più esigenti ristoratori del territorio, ma anche tra le più esigenti casalinghe dei mercati degli agricoltori di campagna amica ma sull`innovazione ha puntato anche Roberto Maccaferri che nell`Azienda Agricola "Valbona" a Sant'Agata Bolognese (Bologna) alleva trecento capre e pecore e produce il latte che trasforma nel caseificio aziendale in formaggi quali lo stracchino in crosta e la robiola, ma anche in ricotta e yogurt.

MA LO STOP RUSSO POTREBBE DANNEGGIARE IL PECORINO - Lo stop imposto dalla Russia alle importazioni dei prodotti agroalimentari dai paesi dell'Unione europea si fa sentire tra i produttori di pecorino romano in Sardegna. Le aziende casearie stanno facendo i conti con ordinativi già evasi che sono stati bloccati alla dogana e rispediti al mittente. Il tutto con costi aggiuntivi a carico dei produttori. Il mercato russo rappresenta una considerevole quota dell'export. Come riporta un quotidiano locale, nel 2013 i quintali inviati a Mosca sono stati 1700, per un valore di un milione e mezzo di euro. Le aziende coinvolte sono una decina. Il presidente del Consorzio di tutela del pecorino romano Dop, Gianni Maoddi, parla di "situazione preoccupante. Con il blocco verso alcuni paesi - ha dichiarato a 'Chartabianca.it' - la Russia ha contemporaneamente aperto le porte a Nuova Zelanda, Brasile, Argentina e Svizzera: se domani i divieti dovessero cadere, rischiamo di non poter recuperare più il mercato russo se non adeguandoci, al ribasso, ai prezzi dei nuovi concorrenti". Il Consorzio si appella ai tre eurodeputati sardi, Renato Soru (Pd), Salvatore Cicu (FI) e Giulia Moi (M5S), perché si facciano portatori delle loro preoccupazioni nel parlamento europeo.