Mercoledì 24 Aprile 2024

Un gigante di nome Graham Nash

Il cantautore ha presentato i grandi classici e il nuovo album This Path Tonight

Graham Nash (Foto Barbaglia)

Graham Nash (Foto Barbaglia)

Roma, 5 giugno 2016 _ I capelli sono bianchi, ma la voce non risente dell'usura del tempo. Anzi è autorevole ed è bello sentirla da sola dopo anni in cui ha partecipato alle armonie vocali insieme a quelle di David Crosby, Stephen Stills e Neil Young. Graham Nash, rinvigorito da una collaborazione musicale importante con il chitarrista e compositore Shane Fontayne, ha deciso di vivere da solo un'altra giovinezza. Con Fontayne ha scritto venti canzoni, ha inciso un album in soli otto giorni e con il nuovo repertorio e grandi classici si è messo in tour. This Path Tonight, questo il titolo del disco, è inoltre un esempio straordinario di freschezza di ispirazione e realizzazione musicale.

La tappa romana (Auditorium della Musica, con la sala Petrassi piena solo per tre quarti) aveva un motivo di interesse in più, quello della presenza di Marc Cohn, songwriter premiato con il Grammy, perfetto nell'introdurre una serata speciale. Pochi brani, ma dal grande fascino: Levon, dedicata allo scomparso Levon Helm, Silver Thunderbird, Old Soldier con Nash ospite a sorpresa e quella Walking in Memphis ripresa da tanti artisti. Grande professionalità sul palco che ha lasciato il posto a chi ha posto un mattone importante nella storia della musica. Nash insieme a Fontayne ha reso ancora più attuali tante canzoni ascoltate nei dischi usciti decenni fa. A partire da Marrakesh Express, Immigration Man, Right Between The Eyes. E poi brani che, come ha detto lo stesso Nash finalmente vengono fuori, senza i vincoli della collaborazione con i colleghi. 

Un esempio fra tutti è Oh Camil! dedicata al soldato più decorato nella guerra del Vietnam, salvo buttare poi le medaglie nel fiume e diventare attivista per la pace. E anche Nash ha voluto omaggiare Levon Helm con il pezzo Back Home. Il nuovo album è ben rappresentato dalla traccia titolo e da Myself At Last. Ma è il finale a lasciare tutti senza fiato: a partire da Our House dedicata a Joni Mitchell e Chicago. E poi i fuori programma: Blackbird dei Beatles e Teach Your Children lasciata cantare dal pubblico. Finché fuoriclasse della musica come Nash sono in circolazione, possiamo stare tranquilli. Non solo per il grande passato, ma per come si può gestire bene presente e futuro.