Rapine orologi di lusso, il racket della camorra: ecco come funziona

Un sistema organizzato con fulcro a Napoli e Roma. Le rapine ai vip, il sistema delle "paranze" e degli intermediari: il racconto di Luca Esposito, figlio del boss Patrizio Bosti

Polizia di Stato

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Napoli, 21 giugno 2022 – Orologi di lusso nel mirino della camorra, un giro d’affari milionario che parte da Napoli e Roma per finire a Hong Kong e belle città della Cina. Furti e rapine – come il Patek Philippe da 39mila euro scippato a Napoli all’attore francese Daniel Auteuil, o la rapina da 50mila euro avvenuta domenica a Roma a un collezionista di orologi – ma anche un traffico di orologi acquistati dai calciatori a prezzo di listino e poi rivenduti sui mercati esteri del lusso. Racket orologi di lusso, come funziona: 

Chi commette i furti? Le “paranze”

Si chiamano “paranze” i piccoli gruppi composti da due o tre persone perennemente a caccia di possibili vittime, ignari alimentatori di un commercio che ha anche, a volte, parvenza di legalità. Tre i rioni che alimentano la manovalanza delle “paranze”: i Quartieri Spagnoli, la Sanità e i Decumani.

Prima della pandemia, il sistema era ben organizzato in catena di comando, “mentre adesso – raccontano esperti investigatori della polizia – tutti rapinano tutto e il rischio, non avendo la “fortuna” di essere rapinati da specialisti del settore, è quello di essere vittime di violenza, invece un abile componente della paranza è in grado di sfilare l'orologio dal polso senza lasciare nemmeno un graffio, senza ricorrere alla minaccia con armi”.

I colpi eccellenti

L'allarme a Napoli in queste settimane è alto per presenze record di turisti anche stranieri e anche facoltosi. Ieri è stata la volta dell'attore francese Daniel Auteuil, ma nel mirino delle paranze, in tempi di “magra”, sono quasi sempre finiti i calciatori del Napoli. Ultimo Osimehn, il primo Marek Hamsik, che nel 2008 fu rapinato del Rolex. E poi Behrami, Fernandez e Zuniga. Qualche anno fa, all'ex moglie di Edinson Cavani, Maria Soledad, fu rapinata un orologio Piaget da 18mila euro nel quartiere Fuorigrotta, stessa sorte per la moglie di Lavezzi. E una rapina la subì anche Lorenzo Insigne nel traffico di Chiaia.

Il riciclaggio degli orologi

A svelare agli inquirenti il sistema di riciclaggio degli orologi – rubati o acquistato dai calciatori, che pagano gli orologi a prezzo di listino – è stato Luca Esposito, genero del boss Patrizio Bosti, elemento di vertice del clan Contini, egemone nel Napoletano. "Ho sempre gestito online i miei affari. All’ultimo calciatore tramite cui ho acquistato orologi, ho pagato con una mia card su conto estero lituano per complessivi 36.400 euro. Poi ho dato 2mila euro a un intermediario. L'orologio è stato venduto a un cliente tedesco. I calciatori acquistano gli orologi a prezzo di listino".

Il valore di un orologio scippato e rivenduto nel mercato parallelo è decurtato del 30 per cento, se è in buono stato. Gli orologi rubati vengono acquistati per lo più da ricettatori napoletani, che hanno contatti con mercati dell'Est asiatico, così come li aveva Luca Esposito prima del suo arresto. Cina e Hong Kong prevalentemente, e prima della guerra, Russia. Il pagamento avviene su conti online e su carte ricaricabili, legati a conti esteri intestati a prestanome. Prima dell'acquisto, l'orologio viene quasi sempre ispezionato da un intermediario di fiducia che si occupa anche della spedizione.

Roma è il centro del commercio

Nel settore dei diamanti c'è lo stesso vantaggio economico del settore degli orologi. "Il centro del commercio italiano è Roma. I dealer mondiali (gli intermediari, ndr) – ha raccontato Esposito – durante il Covid si sono tutti trasferiti a Dubai. Dealer mondiali sono quelli di Hong Kong, con i quali io sono in rapporto. I soldi transitano su conti correnti o vengono regolati con permute. Vengono spesso venduti tramite pagine social. I dealer spesso ricevono solo la provvigione, senza anticipare nulla", ha detto ai pm della Dda in un verbale poi ritrattato.

Le rapine vengono compiute nelle località dove è possibile trovare gente più che benestante. In estate Ibiza, Mykonos, Cannes, a Barcellona e in Costa Azzurra, tra Monaco e Antibes. In inverno a Milano, Torino e Roma. Non a caso, proprio a Torino nel 2018 è morto a 36 anni Nunzio Giugliano, rampollo della famiglia di camorra un tempo egemone nel quartiere di Forcella, dopo un incidente stradale mentre era inseguito in scooter dalla polizia. Giugliano era per gli inquirenti a capo di una banda specializzata in Rolex.