Porsche Panamera, un gioiello. Meno ammiraglia e più sportiva

L’abbiamo provata percorrendo salite e tornanti delle Dolomiti

Panamera Porsche 4S diesel

Panamera Porsche 4S diesel

L’ANIMA AGGRESSIVA della 911, unita all’eleganza e al comfort che l’ha sempre contraddistinta da quando, nel 2009, sbarcò nel mercato del lusso. Porsche lancia la sua sfida in un segmento agguerrito, dove l’esclusività la fa da padrone, con la seconda generazione di Panamera, meno ammiraglia, molto più sportiva. Un gioiello pregiato che ruba l’occhio al primo impatto, che seduce in tutto e per tutto, dall’ingresso in un abitacolo che ti proietta nel futuro, alla prova su strada dove l’otto cilindri Porsche canta che è un piacere.   LE SALITE E I TORNANTI delle Dolomiti, teatro della Winter Marathon, gara di regolarità (440 km, con 9 passi da scalare) partita da Madonna di Campiglio, hanno rappresentato il terreno ideale per scoprire anche l’agilità di una vettura che non crea disagio con i suoi cinque metri di lunghezza e due tonnellate di peso. Fila via che è un piacere la Panamera, incollata alla strada, che invoglia al ‘peccato’, a spingere con il piede destro. E non è necessario essere piloti esperti per domarla, il ventaglio dei dispositivi intelligenti in tema di sicurezza è al top. Come InnoDrive che in ottica preventiva, ottimizza il percorso nei 3 km successivi, con accelerazioni e rallentamenti, in base ai limiti di velocità, curve e pendenze. Innovativo poi il sistema che di notte avverte situazioni critiche (pedoni, animali).

Prestazioni eccezionali e consumi accettabili 

TRE LE VERSIONI in fatto di motorizzazione, piatto forte della casa tedesca, tutte con trazione integrale e con cambio doppia frizione Pdk a 8 rapporti: il Turbo V8 a benzina 4.0 da 550 cavalli (prezzo da 160.300 euro) che ha di serie le ruote posteriori sterzanti; il 4 S V6 2.9 litri sempe benzina da 440 cavalli (121.550 euro); il 4 S diesel, otto cilindri che ha in corpo 422 cavalli (da 125.500 euro). «Sono tre – spiega Pietro Innocenti direttore generale di Porsche Italia – le carte vincenti della nuova Panamera: la prima riguarda un design ben riuscito che esalta il family feeling con la nostra vettura icona, la 911. Il secondo aspetto esalta la dinamica di guida, con telaio e sospensioni completamente rivisitate con nuovi sistemi di controllo della trazione. Infine l’interfaccia uomo-macchina: la connettività Porsche permette oggi grandi funzioni». Arrivata nelle concessionarie a novembre (tempo di attesa per le consegne 4-5 mesi) garantisce prestazioni eccezionali a fronte di consumi accettabili. Basta non esagerare. Con il diesel percorrendo oltre 200 km di montagna la media è stata di 9 litri per 100 km. Accettabile.

Di analogico c’è l’orologio, il resto è tutto digitale

 IL FUTURO lo si respira all’interno con un display touch interattivo da 12,3 pollici che dialoga anche con lo smartphone. Di analogico c’è l’orologio, il resto è tutto digitale, con informazioni complete (ad esempio applicazioni per meteo e news) e facilmente leggibili. Tra le due comode poltrone posteriori un altro display che regola il climatizzatore. Insomma una grande attenzione verso ciò che si aspettano i clienti. «Nel 2016 – ha precisato Innocenti – in Italia abbiamo consegnato 5200 vetture, con il 50% circa di Macan. Ora aspettiamo una crescita del 10% con l’arrivo della Panamera ibrida che avrà un posizionamento di prezzo interessante rispetto al 4 S benzina, oltre la versione diesel 2.9 che, visto il nostro mercato, avrà il maggiore successo in fatto di volumi».