Martedì 16 Aprile 2024

E' morto Sebastiano Vassalli, lo scrittore schivo candidato al Nobel 2015

Aveva 73 anni, era ricoverato per tumore. Mercoledì funerali laici nella sua Novara

Sebastiano Vassalli (Lapresse)

Sebastiano Vassalli (Lapresse)

Novara, 27 luglio 2015 - Sebastiano Vassalli, uno dei più importanti scrittori italiani contemporanei, è morto questa notte, a 73 anni, all'ospedale di Casale Monferrato, dove era ricoverato per la fase terminale di un tumore. Nel maggio scorso il suo nome era stato fatto tra i possibili candidati al premio Nobel per la letteratura. Vincitore dei maggiori premi letterari italiani, tra cui lo Strega e il Campiello, ha scritto per i più importanti quotidiani italiani.

FUNERALI LAICI - I funerali saranno celebrati mercoledì 29 luglio, a Novara. ''Secondo la volontà dello scrittore - dice il sindaco di Novara, Andrea Ballarè - saranno funerali laici, molto sobri ma con un alto contenuto civico''. La camera ardente sarà allestita mercoledì dalle 10 alle 17, nella sede della biblioteca civica di Novara, in Corso Cavallotti, un luogo cui Vassalli era molto affezionato. Il funerale si terrà invece nel cortile del Broletto alle 17,30.

VITA E OPERE - L'autore de "La Chimera", il libro che nel 1990 lo ha portato al successo, ha vissuto quasi la sua intera esistenza nelle campagne della pianura novarese, a Biandrate. Figlio di madre toscana e di padre lombardo, si era laureato a Milano con Cesare Musatti.  Dopo un periodo di insegnamento, la via della letteratura. Il successo è giunto nel 1990, con "La Chimera", romanzo storico ambientato nel 1628. È la storia di un processo (vero) a una strega nella Milano dei Promessi Sposi.

Vassalli ha vissuto come un monaco laico. "La Chimera", titolo scelto per il suo romanzo di maggior successo, altro non è che il Monte Rosa agli occhi dei contadini che, tormentati dall'afa e chini sulle risaie, alzavano gli occhi verso l'orizzonte e vedevano, lontano, il massiccio della montagna innevata.

''Abitare il vento'', del 1980, segna il primo tentativo di un distacco e di una svolta dalla sperimentazione, proseguita con ''La notte della cometa'', la prima opera della stagione narrativa matura, dedicata al poeta Dino Campana, e ''L'oro del mondo'', ambientato nel dopoguerra'. Vassalli - spiega Roberto Cicala, direttore del ''Centro Novarese di Studi letterari'' e grande amico dello scrittore - non ha mai smesso di indagare il mondo con eclettismo intellettuale (si pensi ai pamphlet 'Sangue e suolo' e 'Il neoitaliano'). L'investigazione letteraria delle radici e dei segni di un passato che illumini l'inquietudine del presente e ricostruisca il carattere nazionale degli italiani è quindi approdata prima al Seicento con 'La chimera', un successo editoriale del 1990, poi al Settecento di 'Marco e Mattio', uscito l'anno dopo, quindi all'Ottocento e agli inizi del Novecento, prima con 'Il Cigno', nel 1993, e (dopo la parentesi quasi fantascientifica, inquietante e satirica, di '3012') successivamente con 'Cuore di pietra', dove ricrea un'epopea della storia democratica dell'unita' d'Italia fissando come protagonista una grande casa di Novara''.

Nell'ultima decade Vassalli ha pubblicato, tra l'altro, ''La morte di Marx e altri racconti'', del 2006, e ''L'italiano'', nel 2007, prima di ritornare al romanzo fondato sulla storia con ''Le due chiese'', del 2010, anno in cui ha dato alle stampe un'autobiografia in forma di intervista: ''Un nulla pieno di storie''. Durante la sua vita Vassalli, che ha sempre vissuto, trascorrendo un'esistenza molto isolata e austera, in una cascina nella campagna del Novarese, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e vinto i premi ''Strega'', ''Selezione Campiello'', ''Graziosi/Terra degli aironi'', ''Pavese'', e ''Flaiano''