Giovedì 18 Aprile 2024

Addio a Tullio Regge, genio della fisica

Aveva 83 anni: un ruolo di primo piano nella meccanica quantistica ed ha giocato un ruolo altrettanto importante nella divulgazione scientifica

Il fisico Tullio Regge (Ansa)

Il fisico Tullio Regge (Ansa)

Roma, 24 ottobre 2014 -  E' morto il fisico Tullio Regge. Torinese, 83 anni, ha avuto un ruolo di primo piano nella meccanica quantistica ed ha giocato un ruolo altrettanto importante nella divulgazione scientifica. Malato da tempo di sclerosi, negli ultimi tempi aveva avuto un peggioramento ed era stato ricoverato per una polmonite nell'ospedale San Luigi di Orbassano, dove è morto ieri sera.

CHI ERA - Uno dei ''grandi protagonisti'' della fisica italiana e mondiale per i suoi contributi nel campo della relatività generale e della meccanica quantistica, e nello stesso tempo un grande divulgatore che ha avuto un forte impatto sui giovani: Così il vicepresidente dell'Istituto Nazionale di fisica Nucleare (Infn) Antonio Masiero, commenta la figura del fisico scomparso. Regge, spiega Masiero, ha dato un contributo importante alla fisica, a esempio, con la scuola a Torino sulla supergravità e la teoria delle stringhe, che tenta di combinare insieme la relatività che descrive il macrocosmo e la meccanica quantistica che invece descrive il microcosmo, governato da leggi completamente diverse. Alcune delle teorie sviluppate dal fisico torinese sono state la base per costruire altri modelli teorici: come la teoria dei poli di  Regge, che descrive l'interazione fra forze nucleari forti e particelle elementari e che poi, prosegue Masiero, è stata ripresa dal fisico Gabriele Veneziano nel suo modello che ha dato origine alla teoria delle stringhe. Ma Regge ha dato un notevole contributo anche alla divulgazione scientifica con un forte impatto sui giovani. ''Anche io – sottolinea il vicepresidente dell'Infn - al liceo leggevo i suoi libri''. Nel campo della divulgazione si è occupato soprattutto di buchi neri e relatività generale che riusciva a spiegare, conclude Masiero, con un linguaggio molto accessibile e con stile avvincente.