Vaticano, morto il cardinale Angelini, l'ultimo nato a Roma

Aveva 98 anni, ed era l'ultimo cardinale nato a Roma

Il cardinale Fiorenzo Angelini, l'ultimo nato a Roma (Ansa)

Il cardinale Fiorenzo Angelini, l'ultimo nato a Roma (Ansa)

Città del vaticano, 22 novembre 2014 - È morto questa notte il cardinale Fiorenzo Angelini, già prefetto del Pontificio consiglio degli operatori sanitari. Aveva 98 anni, ed era l'ultimo cardinale nato a Roma. Si è appreso in Vaticano.

Ultimo cardinale nato a Roma, ultimo vescovo ancora in vita tra quelli ordinati da Pio XII, primo presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, della cui nascita fu primo ispiratore, Fiorenzo Angelini era nato il primo agosto del 1916. 

Giovane prete, le foto d'epoca lo ritraggono accanto a Pio XII tra le macerie nel quartiere San Lorenzo, dopo il bombardamento alleato sulla Città Eterna. Prete dal 1940, era vescovo dal 1956 e cardinale dal '91. 

Con la sua morte nel collegio cardinalizio - i cui componenti per le norme della Chiesa devono essere incardinati nella diocesi di Roma - non c'è più neppure un porporato che sia nato nella Città Eterna.

Questa mattina, nell'incontro con "il mondo dell'autismo" promosso dal dicastero per la pastorale della salute, Francesco ha ricordato che "il cardinal Angelini è stato il primo presidente di questo Pontificio Consiglio". "Preghiamo per lui con l'Eterno Riposo", ha poi esortato rivolto ai presenti. "Di questo giovanotto faremo senz'altro qualcosa per la Chiesa", gli aveva detto Pio XII il giorno della sua prima comunione e già qualche anno dopo, divenuto "don" e viceparroco alla borgata di Pietralata, Fiorenzo Angelini si distingueva per attivismo e amore dei poveri. 

Il giorno del bombardamento di San Lorenzo, il 19 luglio del 1943, era accanto al Papa che si macchiò la veste bianca di sangue, per portare soccorso alla popolazione colpita. E nel 1947 con il professor Luigi Gedda; allora presidente dell'Azione Cattolica, organizzò quella che al tempo fu definita "la più grande adunata di popolo": duecentocinquantamila persone in piazza San Pietro per un grande incontro con Pio XII. Fu la prova generale per lo storico raduno del 18 aprile del 1948. 

Nel giugno 1956, Pio XII lo nominò vescovo ausiliare di Roma con la delega ad occuparsi dell'Assistenza spirituale nelle cliniche e negli ospedali della Capitale. Da quel momento iniziò il suo instancabile impegno nel mondo della sanità. L'11 febbraio 1985 Giovanni Paolo II lo nominò pro-presidente della Pontificia Commissione per la Pastorale degli Operatori Sanitari e promosso Arcivescovo e tre anni dopo ne divenne presidente quando il dicastero fu elevato a Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. Lo stesso Wojtyla lo creò cardinale nel Concistoro del 28 giugno 1991, dandogli il titolo di S. Spirito in Sassia, Diaconia elevata pro hac vice a Titolo Presbiterale".

"Rendere più umano il volto della sofferenza - sottolinea il sito cattolico 'Santi e beati' - è stato lo scopo principale di un'attività che, esplorando il mondo scientifico ai più alti livelli, ha tentato di porre l'uomo che soffre al centro della sanità". I medici furono il suo primo "obiettivo". Fondò nel 1959 l'Associazione dei Medici Cattolici Italiani divenendone Assistente ecclesiastico nazionale. Diede in quegli anni un nuovo impulso alla pastorale dei cappellani ospedalieri. Egli stesso si ritrovava spesso al capezzale dei morenti per portare il conforto della estrema unzione. 

Al Concilio Ecumenico Vaticano II fu proponente dell'attuale liturgia del Sacramento dell'Unzione per gli Infermi. Figlio spirituale di Pio XII ebbe in questo due grandi "fratelli" il gesuita Virginio Rotondi e il senatore Giulio Andreotti, al quale restò vicino anche nel momento della prova durissima delle inchieste giudiziarie. Dal 31 ottobre 1996 il cardinale Angelini era presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e dal 1997 - anno della sua fondazione - presidente dell'Istituto internazionale di ricerca sul Volto di Cristo, un'iniziativa suggeritagli dall'abate benedettino Ildebrando Gregori, fondatore delle Suore del Santo Volto, del quale ha seguito la causa di beatificazione giunta proprio nei giorni scorsi ad una svolta decisiva: il riconoscimento delle virtù eroiche. E così il compito terreno di Fiorenzo Angelini era davvero compiuto.