Giovedì 18 Aprile 2024

"Più morti per cancro durante la crisi". Dove e perché

"E' successo nei paesi in cui la sanità è privata". Uno studio confronta disoccupazione e mortalità per cancro

Una donna si sottopone a una mammografia (Olycom)

Una donna si sottopone a una mammografia (Olycom)

Roma, 27 maggio 2016 - Tumori e crisi economica. I due fenomeni non erano mai stati associati, almeno nelle ricerche scientifiche. Ma secondo quanto si legge in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet,  coordinato dall'Imperial College di Londra, più di 260mila persone sono morte di cancro nei Paesi ricchi e privi di servizio sanitario pubblico, per colpa della recessione del 2008.

La causa va rintracciata nella disoccupazione e quindi nella minore disponibilità finanziaria che comporta la difficoltà a pagare esami e terapie. Fattori che hanno portato a un picco di diagnosi tardive e a cure peggiori. 

L'analisi riguarda 70 paesi Ocse ed è basata su dati della Banca Mondiale e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che riguardano la spesa sanitaria e la mortalità da cancro.

Negli Stati in cui c'era un servizio sanitario universale questo non è accaduto, evidenzia lo studio, mentre l'aumento dei decessi si è avuto solo in Paesi dove le terapie mediche sono pagate in gran parte dalle assicurazioni private e spesso dai lavoratori: Stati Uniti davanti a tutti. 

"Abbiamo rilevato che l'aumento della disoccupazione è legato ad una crescita della mortalità da cancro - precisa Mahiben Maruthappu, coordinatore dello studio - ma che la copertura sanitaria universale protegge da queste conseguenze". Si tratta di casi di tumori trattabili, come quello al seno, prostata e colon retto, per cui è imporante anche l'attività di screening preventivo. 

Nello studio si evidenzia che, per ogni aumento di punto percentuale di disoccupazione, i ricercatori hanno riscontrato 0,37 morti in più ogni 100mila abitanti per tutti i tipi di cancro, e che la mortalità da tumore è aumentata parallelamente al taglio della spesa sanitaria pubblica.

Tra il 2008 e 2010 si stima siano morte 260mila persone in più per tumori curabili, contro le 40mila decedute tra il 2000 e 2007. Parliamo sempre dei paesi senza copertura pubblica delle spese sanitarie.