Giovedì 25 Aprile 2024

Judith Malina, tra scena e protesta. Addio all’anima del Living Theatre

Aveva 88 anni. Con il marito Julian Beck fondò la compagnia nel 1947

Judith Malina in scena

Judith Malina in scena

New York, 11 aprile 2015 - ERA LA DONNA ruggente del Living Theatre, quella che assieme al marito Julian Beck ha incarnato una delle più straordinarie esperienze della scena del Novecento. Avrebbe compiuto 89 anni a giugno, da cinque viveva in una casa di riposo del New Jersey, gestita dall’Actor’s Found. Non le piaceva abitare lì, si sentiva chiusa in gabbia: «Sono tutti gentili con me, ma io vorrei stare nel mio gruppo. Sono e rimarrò fino alla fine una creativa». Il sipario è sceso per un enfisema che la perseguitava, tanto che la pasionaria del palco viaggiava con una bombola d’ossigeno come compagna inseparabile. L’ultima volta in Italia era stata nel 2013: al festival di Santarcangelo, poi a Bologna e ancora al Teatro Valle occupato di Roma. Sempre in mezzo al rumore dell’avanguardia, attrice controcorrente, iconoclasta, rivoluzionaria. E del resto tutta la sua vita è stata nel segno della ribellione. JUDITH Malina, con il suo Julian, è andata oltre lo spazio del teatro: politica, costume, società erano il nutrimento quotidiano di un duo che ha profondamente influenzato le correnti culturali americana ed europea a partire da quel fatidico 1947, anno di fondazione del mitico Living. Esperienza unica e irripetibile, nata tra amore e protesta, utopia e nuovi linguaggi. Il Living fu una squadra di attori e una comune, fatta di amici che vivevano e lavoravano assieme, praticando la non violenza e l’amore libero, sbandierando il pacifismo e l’uso della droga senza restrizioni. Lui ebreo americano, lei ebrea tedesca rifugiata negli Usa (la famiglia fu sterminata in un lager nazista): Julian e Judith frequentarono la scuola del grande regista Erwin Piscator, si innamorarono e divennero compagni di vita e di teatro – hanno avuto anche un figlio. Rappresentavano le loro opere ovunque capitasse, rompendo il muro delle convenzioni: per strada, negli ospedali, in carcere. Patirono l’arresto e l’esilio.  MA SPETTACOLI come The Connection, The Brig, Antigone, Prometheus e il leggendario Paradise Now – era il 1968, non a caso – hanno segnato la storia del teatro moderno e non solo. Per decenni. Quando Beck morì, nel 1985, tutti pensarono che con quel raffinatissimo intellettuale sarebbe morto anche il Living. Invece quella donna coraggiosa, fragile e fortissima prese il gruppo sulle sue spalle e continuò a percorrere la strada di sempre. Senza disdegnare peraltro delle piacevoli digressioni cinematografiche: interpretò Morticia nella Famiglia Addams, recitò in Risvegli e in Quel pomeriggio di un giorno da cani diretta da Lumet.  È STATA però una donna fuori dal coro fino in fondo. Accusava l’America di non aver mai voluto sostenere un’esperienza teatrale che mezzo mondo ammirava, anzi di averla ostacolata in ogni modo. «Sono una vecchia, in questa società i vecchi vengono dimenticati», diceva. Sbagliando. Perché una come lei rimarrà nella storia.