Mogherini alla Commissione Ue: "In Ucraina serve soluzione politica"

La ministra degli Esteri e Alto rappresentante dell'Ue designato, Federica Mogherini, ha illustrato le priorità della presidenza italiana nel corso dell'audizione in commissione Affari esteri del Parlamento europeo.

Federica Mogherini  (Lapresse)

Federica Mogherini (Lapresse)

Bruxelles (Belgio), 2 settembre 2014  - "Noi sosterremo l'accordo di associazione tra Ue e Moldavia, ma anche con Georgia e Ucraina". Lo afferma la ministra degli Esteri e Alto rappresentante dell'Ue designato, Federica Mogherini, nel corso dell'audizione in commissione Affari esteri del Parlamento europeo. L'ampliamento delle relazioni bilaterali dell'Ue con questi tre Paesi, sottolinea Mogherini, rientra nelle priorità del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Ue. "L'Italia - ricorda la ministra - è sempre stata a favore dell'allargamento dell'Unione europea, e quindi pensiamo che lo strumento dell'ampliamento sia utile anche a livello regionale". La presidenza italiana, precisa ancora Mogherini, sostiene le politiche di ampliamento "perchè qui si gioca la nostra credibilità". Ma "ampliamento - precisa - non significa accelerazione artificiale del processo" di adesione. 

VENERDI' NUOVE SANZIONI A RUSSIA, SE...  - A partire da domani e per 3 giorni gli ambasciatori dei 28 paesi Ue discuteranno delle sanzioni ulteriori da applicare nei confronti della Russia se non ci sarà una "de-escalation" del conflitto in Ucraina. Come ha spiegato il ministro degli Esteri al Parlamento europeo, "la presidenza italiana ha la responsabilità dell'attuazione delle decisioni prese dai capi di Stato e di governo". Su iniziativa italiana, dunque, il Coreper (il Consiglio degli ambasciatori) si è già riunito ieri per discutere delle proposte della Commissione, incaricata dai capi di Stato e di governo di mettere a punto l'inasprimento delle sanzioni. Si tratta di indicare "i settori economici da colpire" e di "allungare la lista" dei sanzionati. "Sabato c'è stata la decisione del Consiglio europeo - ha sintetizzato - ieri si è riunito il Coreper, la Commissione presenterà domani la sua proposta e la decisione sarà presa venerdì". "Sapendo molto bene che le sanzioni possono essere parte di una strategia che insieme alla pressione mette anche la ricerca della via diplomatica e di un dialogo. Ci auguriamo che questo possa portare ad un cambio di atteggiamento da parte di Mosca". 

E' UNA SCELTA DI MOSCA LA FINE DEL PARTENARIATO CON UE  - "I presidenti di solito sono saggi" e le parole del capo di Stato tedesco Joachim Gauck pronunciate ieri a Danzica "sono un'istantanea del momento" e illustrano "quello che dobbiamo fare": Federica Mogherini ha osservato che, come sottolineato ieri da Gauck, "non esiste più un partenariato strategico fra Ue e Russia per scelta di Mosca". Ribadendo che "è nel nostro interesse puntare a creare le condizioni per lavorare a un partenariato strategico", perché "nessuno dotato di buon senso può sostenere il contrario", Mogherini ha ricordato l'accordo del Consiglio, sulla necessità di "lavorare a una soluzione politica" perché "non c'è soluzione militare". Ma, ha aggiunto, "occorre garantire che i membri della Nato dell'Europa dell'Est, quelli che hanno una frontiera comune con la Russia, siano sicuri che l'articolo 5 dell'Alleanza non sia lettera morta e che la Nato possa intervenire per garantirne la sicurezza".

I programmi della presidenza di turno, ha osservato il ministro rispondendo a una domanda, "vengono scritti prima e poi succede sempre qualcosa. Se c'è una frase che cambierei - ha aggiunto - è la prima a pagina 21, dove si dice che la Russia resta un partner strategico per le sfide globali e regionali: l'ho detto pubblicamente, la Russia resta un attore politico che lo si voglia o no, ma non è più un partner strategico. Spero che in futuro le cose cambino e che Mosca scelga di tornare ad esserlo". Mogherini ha detto di avere ricevuto ieri una telefonata di complimenti per la nomina dal ministro russo Sergej Lavrov: "gli ho detto che sono ancora il ministro degli Esteri italiano e che avremo tutto il tempo di parlare dell'aggressione in Ucraina". Infatti, ha concluso, "è inutile negare che c'è un conflitto in Ucraina". 

PRIMA VISITA A KIEV PER SCELTA POLITICA - "La mia prima visita" dopo l'inizio della presidenza italiana "l'ho fatta a Kiev, dove ho visto tra gli altri il presidente Poroshenko e Iulia Timoshenko, e non è stato un caso, ma una precisa scelta politica". Lo rivendica la Mogherini, aggiungendo che "mi è molto dispiaciuto" che il fatto che la prima visita sia stata fatta a Kiev "sia stato oscurato". A luglio il ministro italiano venne accusato da alcuni parlamentari di essere troppo vicina alla Russia.

ISIS, NON E' SCONTRO DI CIVILTA' O RELIGIONE  - In Iraq "cerchiamo di evitare la narrativa dello scontro di civiltà e di religione" perché "fa comodo all'Isis, ma non a noi". La Mogherini illustrando le priorità della presidenza italiana davanti alla Commissione presieduta dal tedesco Elmar Brok, che in apertura di riunione ha fatto i complimenti del ministro degli esteri italiano per la nomina a Alto rappresentante per la politica estera. 

In Medioriente "l'Unione europea deve giocare un ruolo politico". Per disinnescare la crisi in atto, sottolinea la Mogherini, serve nell'immediato "un cessate il fuoco che possa portare al termine del conflitto, non basta solo un cessate il fuoco prolungato". A suo giudizio "qui interviene il ruolo dell'Unione europea: bisogna capire che ruolo avrà nella ricostruzione a Gaza. Dobbiamo svolgere un ruolo politico".

I 'foreign fighters' in Medio Oriente sono "una sfida gigantesca" ed affrontarla è "interesse prioritario per la sicurezza" in Europa. Lo dice Federica Mogherini in un ragionamento in cui afferma che terrorismo, diritti umani e immigrazione sono "strettamente correlati". 

ISIS MINACCIA COMUNE, OGGI TELEFONATA CON KERRY  - "Avrò una conversazione con (il segretario di stato americano) John Kerry oggi" sullo Stato Islamico (IS) e la minaccia che pone alla sicurezza internazionale. Così il ministro ha risposto a una domanda sui temi in discussione al summit della Nato in programma giovedì e venerdì in Galles, Mogherini ha detto che si aspetta che si discuterà anche di IS, che "è una minaccia per la nostra sicurezza, in quanto europei e italiani, e per molti stati Nato. Penso che discuteremo anche di questo al summit della Nato," ha detto Mogherini. 

AMPLIAMENTO UE E' NECESSARIO PER STABILITA' - L'Italia è tradizionalmente favorevole all'allargamento dell'Unione europea e Federica Mogherini ribadisce questa impostazione davanti al Parlamento europeo. "Il processo di ampliamento è nel nostro interesse, serve a tutelare la costruzione di una regione più stabile - ha detto durante la presentazione delle priorità della presidenza italiana - sembra facile, rispetto all'instabilità attuale". In particolare, "la Turchia è uno dei paesi in cui il processo di riforme politiche potrebbe essere ulteriormente rafforzato grazie al processo negoziale e credo che con il nuovo governo questo lavoro di transizione possa essere realizzato". Quanto alla Bosnia Erzegovina, "forse dopo le elezioni avrà la possibilità di presentare una candidatura credibile", ma il paese "ha bisogno di riforme radicali". "Ci sono poche regioni in Europa in cui il ruolo dell'Unione europea può essere cosi' cruciale come nei Balcani occidentali e in Bosnia Erzegovina in particolare".

GAS, SOSTEGNO A SOUTH STREAM - "Grande sostegno a 'South Stream'" è stato ribadito dalla Mogherini. "Il progetto - ha aggiunto - è strategico ed essenziale per la sicurezza energetica, per l'approvvigionamento e per la diversificazione delle fonti energetiche". 

MARO', LAVORIAMO PER RIPORTARLI A CASA AL PIU' PRESTO  - "In questo momento le condizioni di salute di Massimiliano Latorre cambiano la situazione" dei due marò italiani in India, e "sta cambiando il modo su cui dobbiamo reagire, sotto tutti i punti di vista". Lo afferma la ministra degli Esteri e Alto rappresentante dell'Ue designato, Federica Mogherini, al termine dell'audizione. In queste ore, aggiunge, "insieme al presidente del consiglio Renzi stiamo lavorando per riportarli a casa tutti e due il prima possibile".