Sonia Rykiel, la stilista che voleva vestire le donne in libertà

E' morta a 86 anni la regina del Tricot. Pioniera della moda francese, ha portato nell'olimpo dell'eleganza contemporanea il vestire con la maglieria

Sonia Rykiel (Afp)

Sonia Rykiel (Afp)

Roma, 25 agosto 2016 - Chic,sexy, casual: questa è stata la moda di Sonia Rykiel scomparsa oggi a Parigi nella sua casa a 86 anni, dopo aver combattuto quindici anni col morbo di Parkinson e dopo un'avventura incredibile nello stile come solo poteva accadere cinquant'anni fa. Non bella ma fascinosissima, capelli rossi come una criniera gentile, il viso affilato sotto la frangetta che ha portato con fierezza fino alla maturità, nata a Neully sur Seine Sonia, è stata una delle muse di Andy Warhol. Aveva fondato la sua griffe quasi per caso nel 1962 quando dopo aver partorito il primo dei suoi due figli (Jean Philippe e la femmina Nathalie che ha dato l'annuncio della morte l'ha affiancata in atelier poi l'ha sostituita negli ultimi venti anni) decise che bisognava trovare qualcosa di nuovo per vestire le donne in libertà. "Non mi piaceva nulla nel negozio di abbigliamento di mio marito Sam" raccontava sempre e così la scelta dei primi pezzi di maglieria e dell'apertura della prima boutique col suo marchio in rue de Grenelle nel 1967.

Era nata a Flis, padre francese e madre romena, ma decise di firmarsi Rykiel prendendo così il nome del marito. Nel 1967 con un famoso e seducente pullover portato a pelle e gambe nude da Francoise Hardy il primo lampo di successo, poi un'escalation di fama per essere definita “la Regina del tricot” e per aver dato un ruolo regale nell'olimpo dell'eleganza contemporanea al vestire con la maglieria: semplice, colorata, giocata spesso con le righe, ornata di fiori, frange, volant, ecco lo stile inconfondibile di Sonia Rykiel che finchè ha potuto si è mostrata all'applauso a fine passerella con una fierezza invidiabile nonostante la non più giovane età, passando poi il testimone a sua figlia Nathalie Rykiel e poi dall'ultima designer Julie de Libran.

Bei tempi quelli di Sonia che poteva confrontarsi in passerella con amici e colleghi come Yves Saint Laurent o Emanuel Ungaro, Kenzo e Anne Marie Beretta o Jean Charles de Castelbajac, essere amata dalle star della musica e del cinema come pure dalle donne normali che le riconoscervano un rispetto per il loro corpo e le loro fantasie di bellezza e di eleganza, mai forzate, mai volgari, sempre nel segno della positività e del colore che crea un senso di benessere e di pace. “E' la donna che anima l'abito. Non può essere il contrario”, diceva sempre Sonia Rykiel nella sua ricerca di un'estetica nuova e al femminile. Una massima che è stata sempre alla base della sua filosofia stilistica che la pone al sommo della bravura come stilista e come imprenditrice. Una pioniera della moda francese e non solo, oggi copiatissima per le sue idee e intuizioni da molti giovani stilisti che già si sentono famosi, una donna coraggiosa che ha fatto tutto da sola fondando una griffe che resterà dopo di lei.