Venerdì 19 Aprile 2024

Pitti Uomo 2018, Odissea nello spazio della moda post-atomica

Doppia sfilata degli stilisti giapponesi Jun Takahashi (Undercover) e Takahiro Miyashita (The Soloist) con un monito all'umanità: fermatevi prima della distruzione della terra

Pitti Uomo 2018, la doppia sfilata di Undercover e The Soloist

Pitti Uomo 2018, la doppia sfilata di Undercover e The Soloist

Firenze, 12 gennaio 2018 - Nell'alba lunare i rintocchi cupi delle campane annunciano la fine del mondo. Il tempo della gioia è passato, ora c'è quello della sopravvivenza per gli uomini e per il pianeta. L'odissea nello spazio corre alla ricerca di altri mondi, di speranza o di salvezza e non resta che proteggersi, nascondersi, camuffarsi sotto strati di vestiti per nascondersi agli invasori alieni. Il tempo dell'ordine pare finito, non resta che il magma del disordine. Così anche con la moda si può mandare un monito all'umanità, un fermatevi tutti prima della distruzione della terra.

Ed è questo il messaggio straniante e struggente che stasera è arrivato dalla passerella comune di due stilisti giapponesi, lo stra-famoso Jun Takahashi che firma il marchio Undercover e il più giovane Takahiro Miyashita, conosciuto dai modaioli come il silente The Soloist che alla Stazione Leopolda per Pitti Uomo 93 hanno lanciato l'allarme del giudizio finale, del cosmo in rivolta, con una parata di modelli che alla fine dei due defilè come in simultanea hanno sfilato come angeli, in lunghe gonne plissè sognanti, o come demoni in corazze minimal di strisce di pelle, due ali di maschi spesso anche efebici in un trionfo non più solo effimero ma riflessivo: Undercover incanta aprendo con l'uomo in gonna lunga plissè per niente vanitoso o ammiccante, ma essenziale e ricco di charme in grigio cenere o in squillante tartan dall'anima di metallo. The Solist gli fa eco con un guerrigliero delle stelle col capo e il volto coperto da cappuccio e sciarpa fino a sfiorare gli occhi, come un Cavaliere Nero in guerra nell'Universo con giacche appese sulla schiena della tuta per la sopravvivenza nello spazio, scarpe da sbarco sulla Luna, le mantelle in vortice di energie, i nastrature rifrangenti.

Defilè concettuale, a tratti lungo, che regala alla moda il primato delle idee e del senso del tempo che viviamo, specchio di bellezza ma anche di paure neanche tanto lontane. E Pitti Uomo con questo defilè chiude domani venerdi un'edizione che si annuncia ancora una volta da record per numero di visitatori e compratori (già oggi si parlava di un +2,5 per cento) e che ha in questi eventi straordinari e internazionali la sua risposta più forte alla concorrenza delle altre capitali del fashion. Insomma stasera Firenze, grazie ai due stilisti arrivati dal Giappone e al loro remake cinematogriffe di 2001 Odissea nello spazio di Kubrick, batte con ampio margine di creatività Parigi e le sue giornate di defilè e lancia il testimone a Milano Moda Uomo che comincia domani con la sfilata di Ermenegildo Zegna alla Statale di Milano.