Mercoledì 24 Aprile 2024

Pineider ricomincia da Firenze

Lorenzo Rovagnati rilancia il prestigioso brand delle carte personalizzate: "Tornare alle origini, ripartendo dal prezioso archivio"

Lorenzo Rovagnati (Gianluca Moggi/New Press Photo)

Lorenzo Rovagnati (Gianluca Moggi/New Press Photo)

Firenze, 15 giugno 2017 - L'obiettivo è quello di rilanciare il brand per arrivare, nel giro di 3 anni, a fatturare tra i 15 e i 20 milioni di euro. Sfida non certo impossibile per un marchio che affonda nel passato e che conserva intatto allure e prestigio massimo nel settore del lusso dell'anima e negli oggetti da scrittura. Perchè Pineider, brand d'eccellenza delle carte personalizzate, degli oggetti da scrittura e della pelletteria di lusso, ricomincia da Firenze, qui dove tutto è cominciato con la bottega aperta in Piazza della Signoria da Francesco Pineider nel 1774, nota per aver servito re, principi, principesse, nobiltà di tutta Europa, divi e dive come Liz Taylor e migliaia di altri supersofisticati.

Scatta l'ora del grande rilancio da quando nel gennaio scorso l'azienda che ha sede a Bagno a Ripoli è stata acquistata dal Gruppo Rovagnati, leader della produzione del prosciutto cotto per un fatturato da 300 milioni di euro, che lo ha rilevato dalla famiglia Gnutti che a sua volta lo aveva comprato nel 2000. Troppi passaggi di mano che hanno appannato la fama di Pineider che ora con Lorenzo Rovagnati, ceo della nuova società, parte alla riscossa dei mercati mondiali. 

 Ieri sera in Piazza Rucellai dove si è trasferita la boutique fiorentina, dopo la sciagurata vendita alcuni anni fa del negozio storico davanti a Ponte Vecchio, si è fatto festa a questa nuova vita con molti ospiti e vip, insieme a Giuseppe Rossi, direttore generale di Pineider e Stefano Ferrari il manager che segue da vicino la produzione a Bagno a Ripoli. “Ripartiamo con una storia importante - dice Lorenzo Rovagnati - e con un marchio storico unico, per questo non ce lo siamo fatto scappare! Qui c'è artgianalità pura e tanta sostanza, un racconto da portare anche all'estero. Oggi ci sono 32 persone che lavorano per noi ma solo 10 nel laboratorio di Bagno a Ripoli, poi ci sono i negozi di Firenze e di Roma: ne apriremo altri. La nostra volontà - continua Lorenzo Rovagnati - è quella di tornare alle origini, ripartendo dal prezioso archivio. Duecento anni sono molti, vanno rilanciati e rinnovati, con prodotti dalle salde radici riportando le carte da lettera e da inviti al centro del mondo Pineider”.