Gucci, la svolta: basta pellicce animali. E fondi all'Unicef per le donne

La rivoluzione annunciata dal presidente e Ceo Marco Bizzarri

Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci (New Pressphoto / Giuseppe Cabras)

Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci (New Pressphoto / Giuseppe Cabras)

Londra, 11 ottobre 2017 - Marco Bizzarri, Presidente e Ceo di Gucci, oggi a Londra ospite al Kering Talk 2017 , presso il London College of Fashion, ha fatto due annunci molto importanti. Il primo riguarda le pellicce animali, che dalla collezione primavera-estate 2018 non verranno più utilizzate. Questa decisione si inserisce nel piano di sostenibilità decennale del marchio "Culture of Purpose" e rappresenta una svolta "rivoluzionaria" per un brand del lusso internazionale come Gucci che sta vivendo un momento d'oro per le vendite globali, con una straordinaria progressione nella fama e nei fatturati. In più Gucci entra a far parte da ora della Fur Free Alliance

Non basta: la maison fiorentina che fa parte del Gruppo Kering presieduto da Francois Henri Pinault ha deciso di donare 1 milione di euro all'Unicef per il progetto Girls' Empowerement Initiative, in qualità di socio fondatore. Una missione in difesa delle donne più deboli ma anche un segnale forte di uguaglianza all'interno dell'azienda stessa. Durante il Kering Talk, Marco Bizzarri, in conversazione con la fondatrice e direttore creativo di Eco-Age, Livia Firth, ha presentato “Culture of Purpose”, l’ambizioso piano decennale di sostenibilità di Gucci, che è alla base dell’approccio del marchio per un business sempre più responsabile.

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In linea con con quanto indicato da Kering, il piano si basa su tre principi:

Ambiente - Gucci si impegna a ridurre il proprio impatto ambientale e stabilisce obiettivi ambiziosi per la creazione di un nuovo standard nel luxury retail, come ad esempio garantire la tracciabilità del 95% delle materie prime.

Persone - Gucci riconosce il valore delle persone e si impegna a migliorarne la qualità della vita, nonché a dare sostegno alle comunità, grazie a una gestione responsabile e innovativa della supply chain (Gucci è infatti stato recentemente premiato al Green Carpet Fashion Award per la propria Innovazione Sostenibile), grazie al rispetto della parità di genere (il 59% del senior management dell'azienda è composto da donne, e attraverso le campagne a supporto dell’empowerment di donne e ragazze ), e alla valorizzazione della diversità e inclusione (Gucci si è recentemente associata a Parks).

Nuovi modelli - Gucci sta sviluppando nuove soluzioni per migliorare ulteriormente l’efficienza della propria produzione e piattaforma logistica attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, quali lo sviluppo di un incubatore e start-up per promuovere l’innovazione all’interno dell’azienda.

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"L'adesione a Fur Free Alliance - continua il presidente Bizzarri che per tale approccio ha la piena condivisone del direttore creativo Alessandro Michele - e il  lancio del progetto Girls’ Empowerment Initiative con Unicef dimostrano il nostro impegno a fare della sostenibilità una parte integrante del nostro business”. Bizzarri parlando anche di Alessandro Michele ha aggiunto che "nella scelta del nuovo direttore creativo, ho voluto trovare qualcuno che condividesse con me gli  stessi valori, cosa che ho percepito subito quando ho incontrato Alessandro. Siamo entrambi convinti che incoraggiando il rispetto, l'inclusione e l'empowerment, si creino le condizioni necessarie per un approccio innovativo alla sostenibilità". 

Con questo progetto con Fur Free Alliance Gucci si impegna alla totale abolizione dell’uso di pellicce animali a partire dalla collezione Primavera Estate 2018. "Le pellicce non sono poi così moderne, sono un po' passate e i giovanissimi ai quali ci rivolgiamo in modo particolare non le amano", spiega Bizzarri, che conferma come i prodotti con la pelliccia ancora in circolazione saranno messi all'asta e i proventi saranno destinati alla Lav e a The Humane Society. Nelle collezioni Gucci non saranno mai più presenti pellicce di visone, volpe, zibellino, karakul (noto come swakara, agnello persiano o astrakan), coniglio opossum e molti altri animali appositamente allevati o catturati. Anche le famosissime pantofole Princetown dal 2016 non sono più imbottite con la pelliccia di canguro.

Grazie a una partnership di lungo termine con Lav e The Humane Society, Gucci entra a far parte di Fur Free Alliance, che si batte per ridurre il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali da pelliccia, sia nelle trappole selvatiche, sia negli allevamenti di pelliccia industriali. Poi l'impegno con Unicef per aiutare direttamente più di 50.000 ragazze, attraverso programmi dedicati, e raggiungere indirettamente più di 150.000 ragazze. Il contributo economico e il programma sottolineano l’impegno congiunto di Gucci e Unicef a sostegno dei 2030 Sustainable Development Goals (SDGs), e in particolare dell’Obiettivo #5, che definisce un ambizioso programma per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile.