Giovedì 18 Aprile 2024

'Fendi Studios', mostra-omaggio al cinema con set interattivi

L'esposizione al Palazzo della Civiltà Italiana all'Eur fino al prossimo 25 marzo tra film, pellicce e 4D

L'attrice Alessandra Mastronardi alla mostra 'Fendi Studios'

L'attrice Alessandra Mastronardi alla mostra 'Fendi Studios'

Roma, 26 ottobre 2017 - Sei set cinematografici veri per una mostra interattiva piena di sorprese e di ironia, dove esplode il glamour della grande moda italiana, quella di Fendi, che ha tante volte conquistato il cinema internazionale, facendo dell'eleganza sublime di pellicce e accessori i protagonisti anch'essi di pellicole favolose. E il pubblico stesso che da domani al 25 marzo 2018 visiterà l'esposizione "Fendi Studios" al Palazzo della Civiltà Italiana all'Eur, da due anni sede della maison che è nel portafoglio del Gruppo LVMH, diventerà esso stesso attore di questa carrellata di bellezza e di maestria, sull'onda dei frame di pellicole del mito del cinema e di tante regine d'eleganza. A cominciare dal primo set, quello per Easy Rider, con una Alfa Romeo fiammante carrozzata Pinifarina al posto della moto, per sognare sullo sfondo della pelliccia di visone Fendi indossata da Madonna in 'Evita' o della cappa di velluto carminio che Milena Canonero ha creato per Tilda Swinton in 'Grand Budapest Hotel'. Per non dire di Sarah Jessica Parker in un celebre siparietto con un rapinatore in 'Sex and The City' quando la mitica Carrie Bradshow urla: "Questa non è una borsa, è una Baguette!", in mostra come l'originale cinematografico di paillettes viola del pensiero. Un allestimento intrigante, realizzatato internamente dallo staff culturale di Fendi, per un gioco di specchi e di appassionate rifrangenze, coi divi che sembrano venirti incontro, prendendoti per mano in una dimensione 4D. 

"Il cinema è sempre stato importante nella nostra famiglia - racconta Silvia Venturini Fendi, direttore creativo degli accessori, delle linee uomo e bambino della maison - e nella nostra azienda. La maison ha un rapporto molto stretto con Cinecittà. Le sorelle Fendi hanno collaborato a progetti che oggi possono essere considerati rivoluzionari. Con costumisti come Piero Tosi e Milena Canonero, hanno creato pellicce e abiti per produzioni cinematografiche coi più importanti registi, da Luchino Visconti a Wes Anderson, da Martin Scorsese a Giuseppe Tornatore, e siamo intenzionati a continuare". Ed ecco lo stesso Colosseo Quadrato, come a Roma in tanti chiamano l'immenso palazzo razionalista trasformarsi lui stesso in un set, con questa mostra e coi ricordi di pellicole che lo hanno visto protagonista di tante sequenze, da 'Roma città aperta' di Roberto Rossellini a 'Boccaccio 70', da 'Titus' a 'Zoolander II'.

Un viaggio nella bellezza dal Neorealismo ai blockbuster americani che stasera intrigherà anche il ministro alla cultura Dario Franceschini, il presidente del Festival del Cinema di Roma Piera Detassis, il direttore creativo Antonio Monda, tanti attori come Cristiana Capotondi e Claudio Santamaria, Dante Ferretti, Gabriella Pescucci, Margherita Buy, Paolo Genovese, Vittorio Sgarbi, Delfina Delettrez Fendi e Leonetta Luciano Fendi. Tutti accolti al party stramondano dal presidente e Ceo di Fendi Group Pietro Beccari, impegnato per Roma che tanto ha dato alla maison con queste mostre al Palazzo della Civiltà Italiana e col sostegno per 4 anni alla Galleria a Borghese con un contributo per un milione e duecentomila euro che partirà con la prossima grande esposizione su Bernini. 

"Ci piace risvegliare le memorie del cinema e questo abbinamento col Festival di Roma non è casuale, Antonio Monda sta facendo un ottimo lavoro! - dice il presidente Pietro Beccari - in questa mostra ci sono pezzi bellissimi dai nostri archivi, una marca di lusso come Fendi deve avere un dialogo continuo col bello". Beccari non si sottrae alla domanda sulla decisione recente di Gucci di eliminare le pellicce dalle prossime collezioni. "Non commento quello che fanno gli altri - spiega Pietro Beccari - noi rispettiamo le regole, non usiamo mai pellicce di specie protette. E rispetto anche le idee degli animalisti, sperando che gli altri rispettino noi. Poi mi dovete spiegare perché ci si scandalizza per una pelliccia di ermellino e non per una pelle di coccodrillo".

Pietro Beccari, nuovo Ceo di Dior
Pietro Beccari, nuovo Ceo di Dior

Sorride invece quando gli si chiede cosa ci sia di vero di un suo spostamento al vertice di Dior. "In Fendi abbiamo chiuso l'anno scorso con un miliardo di euro di fatturato - dice Pietro Beccari - e siamo fieri di questo risultato. Sono anni che lo dicono ma io me ne sto qui". Gli piace la sala di proiezione tutta in velluto rosso che ospiterà un cartellone di film, gratuiti per il pubblico come del resto la mostra, anche se all'ingresso si trova una bella cassa vintage. La "porta" per ammirare la giacca di astrakan viola di Miranda ne 'Il diavolo veste Prada' o la coperta di guanaco che ha accolto l'abbraccio appassionato tra Gerard Depardieu e Monica Bellucci  in 'Combien tu m'aimes?', fino al candido visone bianco per Sharon Stone in 'Basic Instinc II'.