Venerdì 19 Aprile 2024

Dior, l'archivio è uno scrigno delle meraviglie

Parigi, visita allo spazio Dior Heritage: una cavalcata di giganti dello stile, di visionari e di eccentrici

Uno dei modelli di Dior Haute Couture (foto Ansa)

Uno dei modelli di Dior Haute Couture (foto Ansa)

Parigi, 31 ottobre 2017 - Il tailleur d’aprés midi habillé, il mitico completo con la giacca “Bar” e la gonna a corolla del 1947 che col New Look ha rivoluzionato la moda, ti accoglie severo e ancora modernissimo nella bella teca di cristallo. Vivo, vivissimo, dentro lo spazio Dior Heritage, lo scrigno delle meraviglie e delle memorie, a pochi passi dall’atelier al numero 30 di Avenue Montaigne, dove sono conservati gli archivi della maison fondata da Christian Dior che dal ’57 (anno della sua morte) a oggi è passata nelle mani creative di Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferrè, John Galliano, Raf Simons e, dal luglio 2016, dell’italiana Maria Grazia Chiuri, prima donna alla guida del prestigioso marchio.

Una cavalcata di giganti dello stile, di visionari e di eccentrici, che hanno sempre guardato alle origine del brand per rinnovarlo e proiettarlo nel futuro. «Anch’io appena arrivata e ancora oggi molto spesso vengo qui a consultare documenti, a guardare abiti meravigliosi e fotografie che emozionano – racconta Maria Grazia Chiuri dentro questo spazio di assoluta purezza che custodisce i codici della maison – e a ogni collezione cerco ispirazioni».

Nella biblioteca tantissimi volumi, anche molto rari, come quello che Monsieur Christian scrisse nel 1951, Je suis couturier, uscito a puntate su “Elle”. Questo caveau dell’eleganza ha cominciato a prendere forma già 40 anni fa per la prima retrospettiva al Musèe des Arts Decotatifs, poi nel 1996 è arrivata alla guida di questa istituzione madame Soizic Pfaff, alsaziana-bretone con nonna genovese, che da un anno governa su queste stanze dopo che il progetto Dior Heritage ha preso vita grazie al volere del direttore della comunicazione della maison, Olivier Bialobos.

Maria Grazia Chiuri (foto Lapresse)
Maria Grazia Chiuri (foto Lapresse)

In questo universo di meraviglie e di profumi lavorano dodici conservatori attenti a ogni variazione delle sete e dei ricami. Cento gli abiti originali del fondatore qui a Parigi, oltre 10mila invece tra abiti e accessori sono i pezzi conservati in un luogo segreto, in Provenza, e anche qui restaurati ad arte. «Io penso più al futuro ma qui ogni volta imparo qualcosa – racconta Maria Grazia Chiuri emozionata nel vedere i suoi pezzi già in archivio – perché guardo a tutti quelli che mi hanno preceduto ritrovando in ognuno di noi l’heritage e una visione comune».