Mika, Gasparri: "Dire frocio non può diventare reato di omofobia"

"Giusto considerarla un'ingiuria, è come se io dicessi imbecille"

Il manifesto  del concerto di Mika imbrattato e fotografato  a Firenze

Il manifesto del concerto di Mika imbrattato e fotografato a Firenze

Roma, 11 agosto 2015 - Maurizio Gasparri entra a piedi uniti sul caso Mika. Il cantante nei giorni scorsi ha replicato su Facebook a chi aveva imbrattato i cartelloni del suo concerto a Firenze con la scritta 'frocio'. "Non ho paura di chi discrimina, l'amore fa quel che vuole", ha scritto il sul social network riferendosi agli insulti omofobi ricevuti. "Mika? Non so chi sia. Non l'ho mai sentito nominare, nè cantare", spiega oggi Vicepresidente del Senato, nel corso del programma KlausCondicio in onda su YouTube.

"Non sono a conoscenza dell'episodio- prosegue-, ma certamente dire frocio a qualcuno, per quanto possa essere considerata un'ingiuria, per capirci è come se io dicessi imbecille, non può diventare un reato specifico di omofobia. Il Codice Penale italiano per il reato di ingiuria prevede gia' una pena e un'aggravante per motivi abietti e futili".

E LA BOSCHI TWITTA IL BIGLIETTO - Solidarietà a Mika da ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. "A Firenze il 30 settembre #rompiamoilsilenzio con la musica di  Mika".  Scrive su twitter la Boschi, che posta la foto di due biglietti del concerto di Mika.