Giovedì 18 Aprile 2024

Italia ai margini

Cesare De Carlo

Cesare De Carlo

Roma, 31 agosto 2015 - Vertice urgente sull’immigrazione, chiedono Hollande e la Merkel. Quanto urgente? Domani? No, non così in fretta. Il 14 settembre, si legge in un comunicato congiunto al quale si è associato il governo britannico. Il quale di fronte alla perdurante vacuità di una linea comune preannuncia una decisione drammatica: da ora in poi nessuno, nemmeno un cittadino europeo, potrà sbarcare nel Regno Unito se non avrà «un contratto di lavoro pronto». Come si capisce, questa sarebbe la fine di Schengen. Quell’accordo garantisce la libera circolazione degli uomini e delle idee. È l’anima dell’Europa comunitaria. Se ne parlerà al vertice? Forse. Ma non è detto che Cameron attenda tanto. Nei momenti cruciali, gli inglesi si muovono da soli. Senza autorizzazioni, coordinazioni, consultazioni con partner dai quali comunque entro un paio di anni potrebbero separarsi definitivamente. Il presidente francese e la Cancelliera tedesca invece che fanno? Invocano l’internazionalizzazione della crisi, vale a dire soprattutto il coinvolgimento dell’Onu il cui tremebondo segretario generale Ban Ki Moon non ha null’altro da offrire che un altro vertice. E per dimostrare comunque un po’ di carattere, strapazzano l’Italia e la Grecia. Sono certi di poterlo fare impunemente.

OVVIAMENTE l’Italia e la Grecia hanno le loro responsabilità. Le mancate registrazioni impediscono di distinguere fra profughi di guerra e migranti che fuggono la povertà e non le bombe. Ai primi si applica il diritto di asilo. Ai secondi no, anche se il Papa non la pensa in questa maniera. Ma i governi di Francia e Germania hanno responsabilità maggiori. Si sono accorti dell’emergenza solo quando oltre ad attraversare il Mediterraneo folle disperate si sono riversate sui Balcani, risalendo poi verso nord. Ritardo doppiamente colpevole. Una prima volta, perché per anni mentre l’Italia chiedeva a Bruxelles aiuto e partecipazione alle operazioni di salvataggio e accoglienza, chiudevano le proprie frontiere. Una seconda volta, perché essendo ancora considerati il motore dell’Unione Europea, non hanno fatto nulla, ma proprio nulla per evitare che il flusso dalla Libia diventasse uno tsunami. Ora si svegliano su sollecitazione di Obama. Permettetemi di sorridere. Obama in fatto di immigrazione clandestina ha le idee più confuse delle loro. 

cesaredecarlo @ cs.com