Giovedì 18 Aprile 2024

Migranti, strage nel Canale di Sicilia: morte 10 donne

Salvate altre 107 persone. Recuperato il peschereccio affondato il 18 aprile 2015. Nella stiva almeno 200 corpi

Migranti, il recupero del relitto del maxi naufragio del 2015 (AFP)

Migranti, il recupero del relitto del maxi naufragio del 2015 (AFP)

Roma, 30 giugno 2016 - Strage di donne nel canale di Sicilia. Un barcone con a bordo oltre 110 migranti è naufragato alle prime luci dell'alba. Sull'imbarcazione, che aveva lanciato un sos con un telefono satellitare viaggiavano 71 uomini, 34 donne e 2 minori oltre alle 10 vittime. 

Drammatica la situazione presentatasi agli occhi dei soccorritori, con il gommone - già segnalato in "condizioni critiche" - ormai sul punto di affondare e i migranti coperti dall'acqua fino alla vita. A ostacolare le operazioni di soccorso anche le condizioni meteomarine decisamente avverse, con mare forza 3, onde alte 2 metri e vento a 30 nodi. E poco dopo il salvataggio, nella stessa area, la Guardia costiera ha operato un altro intervento, salvando in questo caso tutti i 116 migranti stipati a bordo di un secondo gommone.

 Nel frattempo è arrivato questa mattina al porto di Augusta il relitto del peschereccio naufragato il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia con circa 700 migranti imprigionati nella stiva. Una delle più grandi tragedie del Mediterraneo.  A bordo ci dovrebbero essere ancora 250-300 corpi. Il relitto era stato agganciato tre giorni fa a 370 metri di profondità, sollevato dal fondale marino verso la superficie attraverso il modulo di recupero installato a bordo della nave Ievoli Ivory.