Il cardinale Martino: "La Cgil sbaglia, I profughi devono lavorare"

Sulla tragedia di Patagonia: "Il rischio che i migranti possano delinquere c'è sempre"

Migranti (LaPresse)

Migranti (LaPresse)

Roma, 1 settembre 2015 - Cardinale, nel Catanese un richiedente asilo, ospite del Centro di accoglienza di Mineo, è dietro le sbarre con l’accusa di aver ucciso due anziani residenti in zona: è sorpreso? "Il rischio che questi migranti possano delinquere c’è sempre. Se non li facciamo fare qualcosa, sono loro che si organizzano in qualche modo. E non sempre nel rispetto della legalità...".

Vuole dire che i richiedenti asilo dovrebbero essere impiegati in qualche lavoro? "Sì, anche su base volontaria. Ci sono tante attività socialmente utili in cui possono dare una mano. Non basta accogliere gli immigrati e parcheggiarli nei centri. Ne va della dignità di queste persone".

Al vertice del Pontificio consiglio per i migranti sotto il papato di Benedetto XVI e oggi in pensione, il cardinale Raffaele Martino, classe 1932, commenta con realismo la tragedia di Palagonia. Coniugando l’accoglienza e il rispetto per i migranti con le esigenze di sicurezza dei cittadini. 

A Bari la Cgil ha bollato come ‘razzismo’ l’ipotesi di far lavorare su base volontaria gli immigrati. "Sbaglia, non ha capito di chi si sta parlando... I profughi sono degli esseri umani  che non possono essere semplicemente alloggiati a Mineo o in altri posti. Con il loro lavoro potrebbero ricompensare la società che li accoglie e li mantiene per il tempo necessario all'accoglimento o al diniego della loro domanda di protezione internazionale. Non dimentichiamo che ricevono un pocket money giornaliero...".

Teme che dopo i fatti di Catania i Cara (Centri di accoglienza per i richiedenti asilo) possano essere chiusi? "No, non credo di per sé sono delle strutture utili. L’Italia è l’unica in Europa che accoglie i migranti, gli altri Paesi fanno solo chiacchiere"

Nel frattempo il Papa continua a essere attaccato, perché invoca carità verso chi fugge dalla guerra. "Solo i soliti politici che vogliono dire la loro e poi nei fatti non cambiano nulla. Non sa quanti ne ho visti in quarant'anni di lavoro nella diplomazia vaticana...".