Giovedì 25 Aprile 2024

"Mia figlia stava lasciando Pistorius". La madre: non avevano mai fatto sesso

"Erano già pronte le valigie". L'ultima sera della modella uccisa

Reeva Steenkamp e Oscar Pistorius (AFP)

Reeva Steenkamp e Oscar Pistorius (AFP)

Roma, 27 ottobre 2014 - «Arrogante, collerico, possessivo, subdolo». Un uomo da cui fuggire, perché «incontrarlo era stata una disgrazia e infatti quella sera lei voleva lasciarlo». Ma non ha fatto in tempo. Lei era Reeva Steenkamp, la splendida fidanzata di Pistorius uccisa dal campione la notte di San Valentino dello scorso anno. A parlarne adesso, o meglio a scriverne, è sua madre June in un libro che uscirà fra qualche settimana. E se l'immagine del velocista era ormai irrimediabilmente compromessa, dal racconto dell'ex suocera esce a pezzi. Fin dalle prime righe si capisce che il loro rapporto era in crisi. Anzi da un certo punto di vista, quello dell'unione fisica, non era mai cominciato. «Reeva si confidava spesso con me, e in uno dei suoi sfoghi mi aveva detto di non aver mai avuto rapporti sessuali con lui» scrive June. E pare che fosse stata una scelta della ragazza: «Dormivano nello stesso letto ma lei aveva paura di portare la loro relazione a quel livello, impegnandosi troppo. Voleva essere sicura di questo legame, prima di avere rapporti con lui».

Segno che qualcosa non funzionava dall'inizio, spiega la donna nel libro, aggiungendo che secondo lei la sera del 13 febbraio 2013 Reeva era arrivata a casa di Oscar portando sì un regalo per San Valentino, quattro foto della coppia in un pacchetto confezionato da lei stessa, ma anche tutte le sue incertezze. Tanto da aver preparato le valigie: «I suoi vestiti erano imballati e io e mio marito siamo sicurissimi che lei quella sera volesse lasciarlo. Aveva troppi dubbi sulla loro compatibilità, li aveva sempre avuti, non pensava che quel legame li rendesse felici e credo che la relazione fosse già alla fine».

Non solo. I genitori di Reeva sono sempre stati convinti che l'incontro con Pistorius avrebbe finito per provocare qualcosa di grave a causa del carattere del campione, definito da June con una serie di aggettivi da brivido e descritto come «armato fino ai denti», nonchè un tipo «col grilletto facile». «Incontrarlo è stata una disgrazia, per Reeva, me lo sentivo che prima o poi avrebbe ucciso qualcuno». E anche sulla dinamica dell'omicidio la madre della modella sembra non nutrire dubbi: «Di sicuro qualcosa è andata storta, qualcosa che l'ha stravolta al punto di nascondersi dietro una porta sbarrata». Chiara allusione alla pista della gelosia, spuntata poche ore dopo l'omicidio con un nome e un volto: Mario Ogle, cantante sudafricano, che era comparso accanto a Reeva nella versione locale dell'Isola dei famosi. Non che la gelosia morbosa di Pistorius fosse una novità, ma in quell'occasione pare che il campione avesse osteggiato più del solito la partecipazione della fidanzata al reality e soprattutto il rapporto con Ogle. Malgrado Reeva gli avesse giurato che si trattava solo di amicizia.

Fatto sta che quella notte Pistorius ha fatto fuoco con la sua calibro 9, poi ritrovata nella lussuosa residenza di Silverlakes a Pretoria. E lei, Reeva Steenkamp, bionda e raffinata, top model con una laurea in legge, è morta sul colpo. Oggi il campione è di nuovo in carcere, dopo la condanna a 5 anni per omicidio colposo. Ma alla signora June non basta: «L'assoluzione dall'omicidio volontario non ha reso giustizia a mia figlia».