Mercoledì 24 Aprile 2024

Meredith, Sollecito: "Un alibi mi scagiona. Amanda è innocente ma ci sono delle anomalie"

Presentato il ricorso in Cassazione contro la sentenza di condanna emessa dall Corte d'Assise d'Appello di Firenze

Raffaele Sollecito (LaPresse)

Raffaele Sollecito (LaPresse)

Roma, 1 luglio 2014 - Raffaele Sollecito ribadisce la sua innocenza. E anche quella di Amanda Knox. Il giovane si è opposto alla sentenza di condanna della Corte d'Assise d'Appello, che lo ha ritenuto colpevole, assieme alla sua fidanzata, dell'omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia il 1 novembre 2007. "E' il memoriale di Amanda che mi scagiona - dice Sollecito presentando con i suoi avvocati il ricorso in Cassazione -. E' lei stessa che mi dà un alibi quando mi dichiara estraneo da ciò che per i giudici è la verità".

I legali chiedono un annullamento della sentenza: "La sentenza di Firenze dice di credere al fatto che Amanda quando dice di essere nella casa al momento del delitto dice la verità. Se si crede a quello che dice Amanda nel suo memoriale, allora bisogna crederle anche quando dice che Raffaele non c'era. Non si può trascinare Sollecito nella posizione di Amanda", dice l'avvocato Giulia Bongiorno. Sollecito insiste anche sull'innocenza di Amanda: "Io e la mia famiglia crediamo profondamente nell'innocenza di Amanda, non c'è alcuna ritrattazione" ma nella sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze "ci sono alcune anomalie nel racconto fornito da Amanda.