Medici in prima linea, la mission degli internisti

Più di un milione di ricoveri all'anno avvengono in reparti di Medicina Interna: il 90% di questi sono urgenti e la gran parte riguarda pazienti destinati a ricoveri ripetuti. Dal 14 al 17 maggio a Roma il XXI Congresso Nazionale della Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI)

Il cast di Medicina Generale, fiction Rai (Ansa)

Il cast di Medicina Generale, fiction Rai (Ansa)

Roma, 12 maggio 2016 - I medici internisti si trovano ad affrontare emergenze continue, un lavoro in prima linea, a contatto diretto con il pronto soccorso. Uno studio recentemente pubblicato su Italian Journal of Medicine, e che riprende i dati nazionali 2013, analizza le schede di dimissione ospedaliere (SDO) e mette in evidenza che sul totale dei ricoveri (9.842.485) il 12% riguarda la Medicina Interna (1.186.274 pazienti). Le prime dieci patologie diagnosticate sono, nell’ordine: insufficienza cardiaca, edema polmonare, polmonite, setticemia, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva, anemie, insufficienza renale, attacco ischemico transitorio, cirrosi. Nove pazienti su dieci arrivano con carattere d’urgenza. Sono dati forniti da FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, che saranno illustrati a Roma nel corso del XXI Congresso Nazionale, in programma a Roma dal 14 al 17 maggio presso il Marriott Rome Park Hotel.

Stiamo lavorando per una nuova e corretta collocazione della Medicina Interna nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale - ha spiegato Mauro Campanini, Presidente Nazionale FADOI -. Il percorso intrapreso comprende anche la rivalutazione dei DRG (i sistemi che permettono di classificare i pazienti dimessi da un ospedale) in Medicina Interna, in modo da poter conferire alle nostre attività cliniche un adeguato peso. Così si può arrivare a una corretta valutazione delle prestazioni di ricovero in ambito internistico che non solo si svolgono quasi sempre in regime di urgenza, ma sono anche gravate dalla complessità dei pazienti e della variabilità della casistica che a sua volta si riflette sulle difficoltà della gestione clinica e assistenziale.

La Medicina Interna, infatti, si occupa soprattutto della gestione del malato complesso, persone che proprio in relazione alla presenza di patologie multiple e all’età spesso avanzata vanno incontro a ricadute e tornano in ospedale anche tre-quattro volte l’anno. Per questo FADOI, nel corso del Congresso Nazionale, presenta un progetto che consiste nell’applicazione di una cartella clinica informatizzata, al momento incentrata sulle malattie respiratorie croniche per il paziente dimesso dall’ospedale. Con la cartella informatizzata e una migliore gestione integrata domiciliare, FADOI prevede che si possa arrivare a ridurre sensibilmente il numero di ricoveri ripetuti. Una riduzione che gioverebbe non poco al paziente e al Sistema Sanitario Nazionale.

Questi alcuni dei temi che saranno affrontati durante i quattro giorni del XXI Congresso Nazionale FADOI, che darà ampio spazio anche ad altri argomenti come la necessità di una sanità nazionale oltre che territoriale, le malattie rare sempre più diagnosticate proprio dai medici internisti, i nuovi farmaci per la cura della BPCO (quarta causa di morte in Europa e negli Usa) e delle malattie cardiovascolari, le nuove terapie dell’epatite virale, e le più recenti acquisizioni nell’ambito del trattamento del diabete. FADOI, Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, è una società scientifica di Medicina Interna attiva da oltre 20 anni. Conta quasi 3000 iscritti e si caratterizza per un intenso impegno per la ricerca e la formazione.

Leggi l'intervista di Alessandro Malpelo al presidente Fadoi, Mauro Campanini > >