Giovedì 18 Aprile 2024

Mediaset, marcia indietro di Vivendi sull'acquisto di Premium

Il gruppo francese ora vuole solo il 20% della pay-tv. L'ira del Biscione: "Scorrettezza"

La sede di Mediaset a Cologno Monzese (Ansa)

La sede di Mediaset a Cologno Monzese (Ansa)

Roma, 26 luglio 2016 - Alta tensione tra Vivendi e Fininvest. La finanziaria della famiglia Berlusconi, che controlla la maggioranza di Mediaset, ha reagito con parole dure, "assoluta scorrettezza", dopo che il gruppo multimediale francese controllato da Vincent Bolloré ha annunciato a sorpresa di non volere rispettare il contratto vincolante sottoscritto ad aprile per rilevare tutta la pay tv, ma di puntare solo al 20% e a ottenere il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito convertibile. L'annuncio di Vivendi ha innescato un crollo in borsa del titolo Mediaset.  

In mattinata Vivendi aveva reso noto che "nell'analisi dei risultati di Mediaset Premium, per la quale sono in corso le trattative, sono emerse differenze significative". Per tale motivo "il gruppo ha inviato ieri una proposta a Mediaset per trovare un nuovo accordo su termini diversi e proseguire le trattative".  Una lettura dei fatti, quest'ultima, del tutto diversa da quella giunta da Cologno Monzese. Fininvest, in un comunicato, ha denunciato "l'eccezionale gravità e l'assoluta scorrettezza del comportamento di Vivendi. L'annunciata decisione di non voler onorare un contratto valido e vincolante, regolarmente stipulato fra le parti e approvato da tutti i rispettivi organi competenti, viola i più elementari principi del diritto oltre che dell'etica economica".  

Nella nota Fininvest ha sottolineato che in questo modo "vengono infranti i capisaldi che assicurano un corretto e ordinato funzionamento del mercato. E l'atteggiamento di Vivendi lascia chiaramente intuire che il suo vero, non dichiarato obiettivo - al di là della indubbia valenza industriale dell`accordo stipulato - fosse in realtà quello di costituirsi in modo surrettizio e inaccettabile una posizione di estremo rilievo nell'azionariato di Mediaset".  

Accusa, quest'ultima, negata da Vivendi secondo quanto ha spiegato l'ad della società Arnaud de Puyfontaine, che da Milano ha escluso che il focus si fosse spostato da Premium a Mediaset. "Abbiamo formulato una nuova proposta, la volontà di fare l'accordo resta più che mai - ha detto il ceo di Vivendi -. Sono ottimista, non penso che non si troveranno soluzioni". In merito a un futuro merger fra Mediaset e Telecom Italia, De Puyfontaine ha detto che al momento "non c'è niente sul tavolo", anche se non c'è alcuna preclusione potenziale.  

Mediaset, dal canto suo, ha fornito altri elementi che danno una lettura diversa rispetto a quella del gruppo francese. Precisando, in un'altra nota, che non c'è nessuna negoziazione in corso tra Mediaset e Vivendi. La negoziazione è già avvenuta e si è conclusa con il contratto regolarmente firmato tra le parti l'8 aprile 2016. L'analisi dei risultati di Premium - ha puntualizzato ancora Mediaset - è ovviamente avvenuta prima della firma, come accade prima di ogni assunzione di impegni. Quanto a lettere inviate da Vivendi a Mediaset, quest'ultima ha confermato di non aver mai ricevuto alcuna contestazione formale sulla validità o i contenuti del contratto.

A gettare acqua sul fuoco ci ha provato, in serata, Arnaud de Puyfontaine. "Mediaset ci piace molto", ha dichiarato l'ad di Vivendi uscendo dal cda di Telecom Italia. "Da buoni amici dobbiamo trovare il modo migliore per andare avanti e sono sicuro che troveremo una soluzione per andare avanti nellinteresse di entrambi", ha commentato a proposito dello strappo che si è creato tra i gruppi."Vogliamo metterci semplicemente nella condizione di migliorate l'alleanza ed è quello che faremo ne sono certo".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro