Martedì 23 Aprile 2024

IL PERSONAGGIO / Guarda chi si rivede: Ricucci con la sua nuova fiamma. E il web si appassiona

Il businessman che oggi vive a Londra è apparso sui social network in compagnia di una nuova fiamma. A immortalare i due, nessun paparazzo, ma i selfie scattati dalla ragazza

Matteo Ricucci con Patrizia Bonetti (foto Facebook)

Matteo Ricucci con Patrizia Bonetti (foto Facebook)

Bologna, 21 gennaio 2015 - Che gli piaccia o meno non passerà alla storia per aver coniato quella metafora, specchio dell’Italia mai doma: “i furbetti del quartierino“. Eh, sì. Il copyright è di Stefano Ricucci, oggi mister Stefano Ricucci, businessman che vive a Londra, pur continuando ad essere cittadino del bel mondo. La sua ultima fiamma è giovanissima e bolognese: Patrizia Bonetti. Dove arrancano i paparazzi, passano di slancio i selfie. Ed è proprio sui social che la love story è deflagrata. Ed è sempre lì, su Facciadalibro, che si è affacciato anche Stefano per infamare senza farsi troppe remore chi ha postato commenti ironici, o peggio. Nonostante abbia tentato anche la scalata del Corrierone di via Solferino, la passione di Ricucci non è esattamente l’arte della retorica. E verrebbe da dire, con una punta d’invidia, che il più talentuoso odontotecnico italiano, capace di inventarsi immobiliarista e finanziere, abbia ben altri gusti: prima di Anna Falchi e dopo Anna Falchi, con cui si unì in matrimonio a Villa Feltrinelli all’Argentario (poi messa all’asta dal tribunale fallimentare), si è rivelato, coerente, quanto compulsivo: tante ne ha fatte e tutte belle, giovani, con una spiccata attitudine per la bella vita. Disposte a chiudere un occhio sulla Storia, ma preparatissime in Geografia, perché sanno davvero tutto di Miami, Cortina, Ibiza, Formentera, Londra, Parigi, Montecarlo, o della “Sarda“, come confidenzialmente è ribattezzata la Sardegna.

Ora Ricucci le case da sogno non le abita più. Le compra e le vende, negli angoli più  esclusivi del pianeta. Che abbia dei numeri e ci sappia fare, in genere, non solo con le donne, è assodato e, come disse Cristoforo Colombo parafrasando Carletto Mazzone, "non lo scopriamo certo noi oggi". Gli altri crepino pure d’invidia. Tutti gli altri. E sono un bel po’. Che parlino. E se vogliamo essere sinceri fino in fondo Anna Falchi ha svelato il gran segreto di Mister Ricucci. E non sono i soldi. Così, proprio per questa ragione, è tutta l’Italia che può rialzare la testa. "A differenza degli uomini che avevo frequentato fino ad allora, Stefano mi regalava un sacco del suo tempo e questo mi fece capitolare", ha raccontato la bella Anna. "Spesso i grandi protagonisti dell’imprenditoria che Stefano frequentava lasciavano le loro donne a casa, perché si annoiavano. Io andavo sempre con lui. Ero curiosa di conoscere il suo ambiente. Seguivo tutti i dibattiti"

E vai allora con la nuova love story. Stefano e Patrizia si autoimmortalano nell’ascensore di un lussuoso Hotel milanese. Altro selfie poco prima (o poco dopo) in un ristorante di pesce frequentato ai massimi livelli. Lei ha la tipica espressione di tante adolescenti che si mettono in posa su Fb, Ask, Istangram, lui appare protettivo e, tornando all’alta letteratura, le fa le fusa accanto come un soriano. E’ vero amore? La risposta esatta è: ma chissenefrega. Eppure sono proprio coccolosi. Anche a Patrizia, micione Ricucci, regala "un sacco del suo tempo", così come lo ha regalato a Goga Ashkenazi, la ex di Lapo, alla bellissima Natasha, figlia 25enne di Umberto Tozzi, a Federica Gagliardi, candidata più o meno sedicente a Dama Bianca di Silvio Belusconi, quando era ancora in voga. Con un senso per la democrazia che si avvicina solo a quello del mahatma Ghandi, a dar retta alla stampa chiacchierona Ricucci ha offerto "un sacco del suo tempo" a tante altre ancora, ad Aida Yespica, per esempio, a Deborah Salvalaggio, Florina Marincea, starlet de La Pupa e il Secchione dove non ricordiamo bene da quale parte stesse. Grazie a Stefano Ricucci verrebbe da dire che il tempo è denaro, per la gioia di pensionati, disoccupati ed esodati che di una sola cosa non sono rimasti senza, cioè di un sacco di tempo. Magari prima o poi sarà quotato in borsa. All’estero, naturalmente. Perché se qualche ministro creativo si sveglia di traverso e s’inventa la tassa del 22% anche sui flirt, va a finire che il furbetto del quartierino ce lo schienano un’altra volta.