Mercoledì 24 Aprile 2024

Matrimonio da mille e una notte, a Firenze va in scena Bollywood

Si sposa il figlio di un magnate indiano: festa da 20 milioni di dollari

CERIMONIA La sposa Roshni e lo sposo Rohan, figlio del magnate  indiano Yogesh Mehta (Foto Gianluca Moggi/Pressphoto)

CERIMONIA La sposa Roshni e lo sposo Rohan, figlio del magnate indiano Yogesh Mehta (Foto Gianluca Moggi/Pressphoto)

Firenze, 28 novembre 2015 - DOPO IL NO del Comune all’elefante vero che avrebbe dovuto guidare la processione nuziale, il magnate indiano Yogesh Mehta non s’è perso d’animo. Il pachiderma aveva in qualche modo da esserci per il matrimonio del suo unico figlio, Rohan, erede di un patrimonio petrolchimico da 3 miliardi (vive a lavora col padre a Dubai). Così, pur ribaltando la tradizione che accollerebbe le spese delle nozze (una festa nostop di tre giorni costata 20 milioni di dollari) al padre della sposa, non ha rinunciato alla proboscide. D’altronde nella religione induista, Ganesh, una delle rappresentazioni di dio più conosciute e venerate, viene raffigurato con una testa di elefante. Così in quattr’e quattr’otto Mehta ha fatto realizzare una fontana con un elefante scolpito rivestito da luccicanti tessere di mosaico. Immaginate l’opulenza, il lusso più sfarzoso, un’eleganza coloratissima e una cascata di pietre preziose (vere), mescolate bene e vedrete la magia degli abiti: il più bello, quello della sposa, realizzato da Manish Malhotra – il nostro Dolce o il nostro Gabbana in salsa indiana. Lei, che ha conquistato il cuore di Rohan, è Roshni, bellissima indiana nata e cresciuta a Londra, imprenditrice di moda con la sorella.

ROHAN e Roshni hanno scelto Firenze per promettersi che questa vita la passeranno insieme per il resto dei loro giorni. Con un matrimonio che va oltre ogni ideale romantico dei più audaci sognatori. Cinquecento invitati con 78 organizzatori alla macchina, 250 cuochi. E feste, feste dalla mattina alla mille e una notte. Ride anche Firenze che ha incassato 100mila euro per il suolo pubblico occupato dal gazebo, il tradizionale Mandapa, montato in piazza Ognissanti, 20mila euro di tassa di soggiorno dalle 600 camere a 5 stelle occupate dalla famiglia e dagli ospiti, 58mila euro per il restauro della fontana di piazza Santa Croce e una ricaduta commerciale da 6 milioni di euro.

CERIMONIA La sposa Roshni e lo sposo Rohan, figlio del magnate indiano Yogesh Mehta (Foto Gianluca Moggi/Pressphoto)Insomma il contrario del rinfreschino senza pretese. In mostra c’è tutto il meglio che si possa desiderare: vino Sassicaia, vodka Grey Goose, gin Hendricks. Tanto per dire qualcosa perché gli occhi si perdono in un bendiddio disteso come se un giorno dovesse essere per sempre, l’eternità in un banchetto. Ieri il matrimonio in piazza Ognissanti, preceduto dalla processione degli amici dello sposo, in turbante. Ma il clou della festa è andato avanti sino a notte fonda nella sontuosità di un ricevimento di gran gala a Villa Le Corti, con fuochi d’artificio, fate leggiadre come sogni d’infante, danze di libellule: perché queste donne, con gli abiti tempestati di pietre che sembrano tirarle giù negli inferi, in realtà passano frusciando e spiccano il volo.

Hanno avuto il meglio al welcome dinner, la cena di benvenuto rinascimentale, mercoledì a Palazzo Gerini in via Ricasoli: nel cuore del centro storico. Poi giovedì gran pranzo in piazza Ognissanti, sotto il gazebo delle meraviglie, decorato da migliaia di fiori: il Mehndi è una cerimonia in cui si celebra l’addio al nubilato a cui partecipano le amiche e le parenti della sposa alla quale vengono decorate le mani e le braccia con l’hennè (la tecnica è chiamata Mehndi). Giovedì notte in scena il pazzo divertimento alla Stazione Leopolda che tra due settimane manderà in orbita il laboratorio della politica del premier Renzi. Il Sangeet è una gran festa, l’addio al celibato del futuro sposo, in cui anche le due famiglie si legano tra balli, divertimento. E una sensazione di leggera follia. Ora sono sposi, i Mehta. La festa è finita, ricomincia la vita.