Giovedì 18 Aprile 2024

Agenti antidroga Usa si travestono da marines messicani e arrestano trafficanti oltre confine

Da tempo i due Paesi collaborano sulla questione, ma non è chiaro se i governi fossero a conoscenza del raid

Due membri del Marshals Service (Ap/Lapresse)

Due membri del Marshals Service (Ap/Lapresse)

New York, 21 novembre 2014  -  Si sono travestiti da Marines messicani e hanno aiutato le autorità del Paese ad arrestare un gruppo di trafficanti di droga. Così un gruppo di funzionari del dipartimento di Giustizia americano hanno preso parte a un raid contro i cartelli della droga dello Stato confinante. La mossa segna un aumento del coinvolgimento delle autorità americane nella lotta al traffico di droga.  

Da tempo i due Paesi collaborano sulla questione e in passato le autorità statunitensi avevano definito il loro ruolo solo di sostegno e formazione e non di azione sul campo, come invece è avvenuto in questo ultimo raid. La notizia è riportata da fonti anonime citate dal Wall Street Journal. 

In realtà, sempre secondo le fonti, circa quattro volte all'anno il Marshals Service - l'agenzia federale Usa che dà la caccia a fuggitivi e latitanti - invia una manciata di funzionari che nascondono la loro identità indossando le uniformi dei marines messicani.  L'episodio è avvenuto l'11 luglio scorso quando una squadra di marines messicani e alcuni Marshal americani sono stati coinvolti in una sparatoria in un'area remota dello Stato si Sinaloa. 

Uno degli americani è stato ferito e una mezza dozzina di sospetti trafficanti sono stati uccisi. Non è chiaro se i funzionari americani hanno aperto il fuoco contro i cartelli.  L'operazione, dicono le fonti, è stata autorizzata da funzionari del Marshals Service e dai Marines messicani, ma non è chiaro se i governi ne fossero al corrente.