Mercoledì 24 Aprile 2024

Mare Nostrum un fallimento

di Alessandro Farruggia

Alessandro Farruggia

Alessandro Farruggia

CHE L’ITALIA sia campione dell’accoglienza è un fatto. Ma che Mare Nostrum sia strategicamente e tatticamente un fallimento è altrettanto difficile da negare. E la contraddizione è solo apparente. Sulle nostre coste sono approdati solo da ottobre a fine dicembre 2013 qualcosa come 43mila migranti e altri 106mila sono arrivati nel 2014. Di questi 149 mila, circa 116mila sono stati letteralmente salvati dalle navi del dispositivo Mare Nostrum. Un grande successo, in apparenza. Ma quello che bisogna davvero chiedersi è quanti sarebbero stati gli arrivi e quanti sarebbero stati i morti, altrimenti. I dati aiutano a capire. Nell’ottobre-dicembre 2013 il numero degli sbarchi è aumentato del 224% rispetto allo stesso periodo del 2012. E nei primi quattro mesi del 2014 (fonte Frontex) l’aumento è stato dell’847% rispetto allo stesso periodo del 2013. Questo conferma quanto si è capito ben presto: le guerre civili in Siria e Libia hanno pesato nel far crescere il flusso, ma è indubbio che, vista la presenza delle navi italiane, gli scafisti non si preoccupano più di trovare scafi decenti in grado di arrivare almeno fino a Lampedusa, ma mettono in mare, stracarica, ogni imbarcazione che trovano. L’importante è farla uscire dalle acque territoriali libiche, per poi essere soccorsi dai nostri mezzi. 

QUESTO riduce i costi e consente di aumentare i numeri. Ma purtroppo così crescono anche i morti. Secondo Fortress Europe le vittime nel tratto di mare tra la Libia, la Tunisia e l’Italia sono state al 24 agosto 2014 circa 767 contro i 411 di tutto il 2013 (compresi i quasi due mesi e mezzo coperti da Mare Nostrum a fine anno). Un aumento dell’85%. È vero che l’incremento dei morti in percentuale è inferiore rispetto a quello degli arrivi, ma dovremmo accontentarci perché gli arrivi sono «più efficienti», e considerare ragioneristicamente quei 356 morti in più un «buon risultato»? Ovviamente è un ragionamento che non sta né in cielo né in terra perché non stiamo parlando di fredde statistiche, ma di esseri umani.  E ALLORA la scomoda verità è che Mare Nostrum, nonostante le buone intenzioni e l’abnegazione di chi ci lavora, è oggettivamente un favore  ai trafficanti di esseri umani e finisce per aumentare il numero di migranti morti. Un tentativo di sciacquarci l’anima dopo l’avventurosa guerra di Libia e l’inazione nel massacro siriano che ha innescato una spirale perversa che deve essere interrotta. Aiutiamoli piuttosto senza obbligarli a tentare la roulette russa del canale di Sicilia. 

di Alessandro Farruggia