Bruxelles, 19 agosto 2014 - Dopo l'auspicio espresso dal ministro dell'Interno Angelino Alfano perché l'Europa con Frontex (l'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea) subentri a Mare Nostrum per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria dovuto all'eccezionale afflusso di migranti, un portavoce della Commissione Ue ha replicato che tocca a tutti i paesi Ue "fare di più" sul fronte immigrazione, perché Frontex è "una piccola agenzia" senza mezzi.
Non si è fatta attendere la replica del ministro. "Nessuno scaricabarile a danno dell'Italia", ha detto Alfano all'Ue ribadendo che Mare Nostrum "non potrà fare un secondo compleanno". "La Commissione Ue su Frontex dice ovvietà - ha aggiunto - chieda con forza un intervento agli stati membri". Altrimenti, "qual è il suo compito? La Commissione deve chiedere con forza questo intervento sennò giochiamo a un inaccettabile scaricabarile". Dunque "se Frontex è piccola, occorre renderla più grande e anche al più presto" perché "il presidio di tutta la frontiera europea è compito strategico per il futuro dell'Unione. Chi non presidia le frontiere, tutte le frontiere, mediterranee o orientali, non tutela se stesso".
L'Italia, ha concluso il ministro, "non può aspettare all'infinito e dovrà prendere le proprie decisioni. Per quanto mi riguarda la posizione è netta e coerente: Mare nostrum è un'operazione a tempo, nata dopo la strage di Lampedusa, e che compirà un anno il 18 ottobre. Se Frontex non subentrerà perché non sarà adeguatamente finanziata e rafforzata".