Giovedì 25 Aprile 2024

Pannella, aforismi e frasi celebri

Nella sua lunga vita politica ha detto molte cose, alcune delle quali meritano di essere ricordate oggi, nel giorno dell'addio

Marco Pannella in una tipica espressione (Lapresse)

Marco Pannella in una tipica espressione (Lapresse)

Roma, 19 maggio 2016 - L'aforisma più famoso di Marco Pannelle, forse, è "Il crimine più grave è stare con le mani in mano". E lui non c'è mai stato, in effetti: dopo ogni battaglia, vinta o persa, è stato sempre pronto a rilanciare, a buttarsi nella mischia, a inseguire un nuovo traguardo. Nella sua lunga vita politica ha detto molte cose, alcune delle quali meritano di essere ricordate oggi, nel giorno dell'addio. Eccole.

Un intervento di Pannella a Radio Radicale nel 2012 (Ansa)LA SCELTA - "Ci sono momenti, nella storia politica o delle persone, in cui occorre scegliere se non si vuole essere scelti dalle cose e dagli altri"

LA POLITICA - "Noi non facciamo i politici, i deputati, i leader... lottiamo per quel che dobbiamo e per quel che crediamo"

I MARCIAPIEDI - "Ma io sono un cornuto divorzista, un assassino abortista, un infame traditore della patria con gli obiettori, un drogato, un perverso pasoliniano, un mezzo-ebreo mezzo-fascista, un liberalborghese esibizionista, un nonviolento impotente. Faccio politica sui marciapiedi"

I REFERENDUM - "I miei referendum non sono mai di protesta, ma sempre di proposta"

IL FUMO -  "Fumare erba non m'interessa, per la semplice ragione che lo faccio sempre. Ho un'autostrada di nicotina e di catrame dentro che lo prova"

LE IDEOLOGIE - "Io non credo nelle ideologie, non credevo nelle ideologie codificate e affidate ai volumi rilegati e alle biblioteche e agli archivi. Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell'ufficio postale. L'ideologia te la fai tu, con quello che ti capita, anche a caso. Io posso essermela fatta anche sul catechismo che mi facevano imparare a scuola, e che per forza di cose poneva dei problemi, per forza di cose io ero portato a contestare"

LE BATTAGLIE - "Il rispetto della parola è il fondamento della legge. Faremo perciò le battaglie che abbiamo sempre fatto in difesa dell'onestà, la trasparenza e la povertà che abbiamo sempre praticato contro l'arroganza dei troppo ricchi e dei padroni"

I RADICALI - "Noi siamo diventati radicali perché ritenevamo di avere delle insuperabili solitudini e diversità rispetto alla gente, e quindi una sete alternativa profonda, più dura, più 'radicale' di altri".

PREOCCUPAZIONI - "Se so che ho una cosa grave e so che esiste, non mi preoccupo, me ne occupo".

IL CARCERE - "La carcerazione è uno strumento da mantenere nell’eccezionalità, quando un altro strumento non può essere usato". E ancora: "Non mi batto per il detenuto eccellente, ma per la tutela della vita del diritto nei confronti del detenuto ignoto, alla vita del diritto per il diritto alla vita".

 

I PROGRESSISTI -  "In Italia un popolo progressista stenta a sorgere perché non si mettono al centro delle aggregazioni le scelte. Come costruire qualcosa di solido?"

 

L'INFORMAZIONE - "Antiparlamentarismo e partitocrazia stanno vincendo perché non riusciamo a informare nessuno"

 

GLI AMORI - "Sono legato da 40 anni a Mirella ma ho avuto tre, quattro uomini che ho amato molto. Non c'è mai stata alcuna gelosia con lei. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie".

 

Berlusconi e Pannella alla firma dei 6 referendum radicali sulla giustizia (Ansa)BERLUSCONI -  "La parabola di Berlusconi è questa: è sceso in campo per difendere i propri interessi, si è poi convinto di poter davvero rivoluzionare il Paese e infine si è integrato nel sistema partitocratico che invece avrebbe dovuto abbattere"