Giovedì 25 Aprile 2024

Pannella, una luce si è spenta

LA POLITICA è un’arte così tremendamente difficile e così derisoria che mentre sembra renderti signore della vita degli altri si prende la tua. Da quel momento, giustificata o condannata, s’instaura una doppia morale – una per i comuni mortali, l’altra per i celebrati campioni dell’eterna lotta per il potere e la congerie dei gregari della ragion di stato o del denaro. Gli esempi di Socrate e Gandhi, di Capitini e Mandela sembravano appartenere a una storia senza eredi. Un solo contemporaneo, un solo politico, ho conosciuto radicalmente diverso da tutti gli altri e affine a quegli antichi esempi: Marco Pannella.

MARCO, il solo politico che chiunque poteva avvicinare per strada, che non inseguiva il potere, che sposava una vittima per combattere una causa di tutti. Sarà un caso, ma il più laico dei nostri politici è stato anche, per mezzo secolo, l’unica presenza religiosa, l’unica voce profetica nella nostra dissestata democrazia e nel nostro sconsacrato stato di diritto. Sarà un caso, ma il politico più amato e detestato per aver testimoniato la libertà sino alla trasgressione delle leggi vigenti, il politico più deriso come velleitario idealista, detiene il record di successi concreti, di battaglie vinte a furor di popolo, di affermazioni dei diritti civili in Italia e di più impensabili, incredibili vittorie per giudicare i crimini contro l’umanità, abolire la pena di morte, combattere la fame nel mondo. «La vera politica – amava ripetere – non è l’arte del possibile, ma quella di rendere possibile l’impossibile». Arduo programma, ironizzavano gli stanchi ammiratori della sacralità del potere. E mentre i devoti alla schiavitù si prostravano nell’unico esercizio di cui sono esperti – la sottomissione persino fisica al corpo del capo – Marco il suo corpo, fino all’ultimo respiro, l’ha prostrato nei digiuni per riscattare le condizioni disumane dei detenuti, per la salute dei tossicodipendenti, per il diritto a vivere e a morire dignitosamente.

Ci sarà tempo per discutere l’eredità immensa che Pannella lascia a tutti gli uomini e le donne di questo e di tutti i paesi che l’hanno conosciuto e amato, tempo per continuare le battaglie cominciate e non vinte, tempo per intraprendere quelle nuove e riaccendere la calda, splendida luce di umanità e di razionalità che oggi si è spenta. Oggi possiamo dire solo: «Ciao Marco, grazie infinite».