Mercoledì 24 Aprile 2024

Manovra, giù l’Iva per gli e-book. E il canone Rai può finire in bolletta

Cambia la legge di Stabilità. Slitta la pagella Ue. Padoan: sarà luce verde

I ripetitori sul palazzo della Rai in corso Sempione a Milano (Ansa)

I ripetitori sul palazzo della Rai in corso Sempione a Milano (Ansa)

Roma, 21 novembre 2014 - Il canone Rai sparirà. Ma solo nominativamente. Almeno nelle intenzioni del governo, poi, si pagherà di meno. Ma pagheranno tutti, anche quelli che oggi riescono ad evaderlo. Al ministero dell’Economia stanno studiando da settimane una nuova rimodulazione del canone Rai, come annunciato ieri in commissione Bilancio dal viceministro Enrico Morando. L’articolato ancora non c’è, ma l’ex canone sarà ricalibrato a seconda del reddito e inserito (in diverse tranche) nella bolletta elettrica. Il presupposto di partenza, almeno a sentire il sottosegretario Giacomelli, che è della partita, è di far pagare a tutti la tassa che, però, non servirà solo per la Rai, ma andrà anche a beneficio di altri settori dell’editoria, come le piccole tv private.

Una ‘rivoluzione’ che verrà inserita, sotto forma di emendamento del governo, dentro la legge di Stabilità e che, sulla carta, dovrebbe portare nelle casse dello Stato un gettito di gran lunga superiore a quello dell’attuale canone Rai. «Dobbiamo mettere la misura nella legge di Stabilità – ha spiegato Giacomelli – perché altrimenti i cittadini saranno costretti a pagare il canone, a gennaio, con il vecchio sistema; vogliamo evitarlo». «La nuova formulazione – spiega invece Peluffo – si basa sul fatto che la bolletta della luce ce l’hanno tutti, così come tutti possiedono un ‘device’, dalla tv al pc, ma anche un tablet, dove possono vedere la tv». E non solo la Rai. In questo modo, insomma, il governo cercherà di rientrare dalla piaga dell’evasione che oggi ammonta al 25% delle famiglie italiane, per una cifra corrispondente ad un miliardo e 850 milioni di euro.

Ma la legge di Stabilità (che sarà valutata dall’Ue solo martedì, con il ministro Padoan che si aspetta una «luce verde») nasconde anche altre novità, dalla social card per gli extra-comunitari alla riduzione dell’Iva sugli eBook, dall’aumento delle risorse per i disabili ai fondi per il Made in Italy e le emergenze nazionali. Per gli eBook, l’Iva passa dal 22% al 4%, come per i libri cartacei: perdita di gettito prevista, 7,2 milioni di euro su un fatturato di 40 milioni stimato nel 2013.

Approvato anche l’aumento da 250 a 400 milioni di euro del fondo per la non autosufficienza, compresa la Sla, per il 2015. I 150 milioni in più arrivano dal fondo per la famiglia, che passa da 298 a 148 milioni. Dal 2016 il fondo resta a 250 milioni. Via libera anche all’aumento a 650 mila euro annui – fino al 2017 – il finanziamento per l’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. La social card, invece, potrà essere estesa agli extracomunitari: vale 40 euro al mese e viene caricata ogni 2 mesi con 80 euro, in base ai fondi messi a disposizione del governo. «Sorpresa» poco gradita da Ncd, che ha chiesto spiegazioni al governo. Il ministero dell’Economi fa però sapere che la misura era già prevista dal 2013, ed è stata «solo rifinanziata». In ultimo, per le emergenze nazionali sono stati stanziati 60 milioni.