Martedì 23 Aprile 2024

MANENTI BEFFA: «DATEMI I SOLDI»

QUALCUNO se l'aspettava. E l'aveva anche sussurrato nei corridoi del palazzo pallonaro, citando un vecchio adagio di Andreotti: «A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca». E in fondo, l'idea che Giampiero Manenti potesse aver acquistato il Parma al costo di un euro, per poi trovare il modo di fare cassa, non sarebbe neanche troppo originale. Com'è che si dice? Così va il mondo. E in effetti, l'ultima uscita del presidente del Parma, si presterebbe al teorema dei malpensanti. Ha parlato ancora Giampiero Manenti, all'indomani del momento di paura vissuto a Parma, quando i tifosi lo hanno inseguito e insultato mentre era in auto, culminato con il sequestro della stessa vettura per multe arretrate non pagate. «Dopo l'aggressione subita ieri abbiamo dei dubbi ha detto Manenti pensavo a Parma come una città tranquilla e civile». Attimi che l'hanno indotto alla riflessione o, come sostengono i malpensanti, pura strategia? «Sto meditando di vendere la società a una struttura molto importante...». Ma come? Il piano per risollevare il Parma non era pronto? Sì, sostiene Manenti, ma ora affiancato dalle altre due opzioni possibili: «Abbiamo tre possibilità: vendere, portare i libri in tribunale o presentare il piano di rientro in Procura». L'idea di vendere però, ora sembra in pole position: «Sì, se qualcuno si fa avanti...». Musica per le orecchie dei malpensanti: ha comprato a un euro, creato lo stallo e ora è a caccia di soldi, mentre l'ironia monta a Parma e nei salotti del pallone: «Sì, così può pagare le multe e riprendersi la macchina». Fatto sta che un solo euro, il suo, ha messo in scacco il mondo del pallone. E ora siamo al tutti contro tutti. I giocatori del Parma e il loro allenatore, spalleggiati dal sindaco Pizzarotti, si scagliano contro Lega e Figc. La federazione che respinge al mittente le accuse, dichiarandosi garante delle vicende puramente sportive. La Lega che pubblicamente si dice pronta a dare una mano, anche se l'unità d'intenti è meno reale di quel che si direbbe. Un alto dirigente di A, non di un grande club, lo ha spiegato chiaramente: «I club di calcio oggi sono aziende e allora io le chiedo: se lei ha una fabbrica di bulloni e il suo concorrente sta per fallire, cosa fa, gli dà i suoi bulloni gratis per salvarlo?». Nel frattempo, c'è chi si chiede cosa stia facendo il sindacato dei calciatori, l'Aic, aldilà dei 15 minuti di ritardo per solidarietà andati in scena ieri. Oltre il simbolico, i colleghi di capitan Lucarelli non sono ancora andati. Una loro azione concreta sul piano finanziario una raccolta fondi messa in pista prima dell'assemblea di Lega del 6 marzo, quando si deciderà la strategia salva-Parma spingerebbe la Lega di A a rendere concreti gli intenti per aiutare il Parma a salvare la stagione, mettendo in difficoltà chi è contrario. A patto che, resta inteso, Manenti si faccia da parte.