Mercoledì 24 Aprile 2024

Vasco contro i bagarini online. Ora il biglietto diventa nominale

Svolta del Kom: stop al monopolio per il “Modena Park”

Vasco Rossi

Vasco Rossi

Milano, 18 gennaio 2017 - UN PASSO avanti rispetto ai tempi: in tempi di allarme per il secondary ticketing – il bagarinaggio web dei biglietti per i concerti – c’è chi dice no anche solo al sospetto. Vasco Rossi anticipa la fine del monopolio di TicketOne nella vendita dei biglietti online e volta pagina affidando quelli del Modena Park – il concertone al Parco Ferrari con cui il primo luglio festeggia quarant’anni di carriera – a una nuova società: Best Union. Non proprio un dettaglio, se è vero che la stessa TicketOne con una letterina web tra l’affettuoso e il polemico lo ringrazia pubblicamente dichiarando di aver venduto in quindici anni di collaborazione tre milioni di biglietti per centocinquanta show.   UN MONDO MIGLIORE. Già perché Vasco rimane una corazzata di quel live che dal primo agosto, con la fine dell’accordo che lega a TicketOne le principali agenzie della musica, vedrà l’ingresso nella partita pure di altri giocatori come l’americana Ticketmaster o la spagnola TuEntrada. Pure Best Union, che piazzerà i tagliandi sul mercato attraverso il circuito VivaTicket, reclama ovviamente un posto al tavolo forte dell’asso “Albachiara”.  E dovrà farlo a passo di bersagliere se è vero, come ammette il manager del Komandante Floriano Fini, sulla tabella di marcia ci sono due mesi di ritardo da recuperare. D’altronde a novembre era già tutto pronto all’ufficializzazione dello show, con relativa apertura delle prevendite, quando il servizio delle Iene di Italia1 sull’odioso fenomeno “secondary ticketing” ha scatenato l’uragano mettendo tra i protagonisti del bagarinaggio online pure Live Nation Italia, agenzia di Vasco e di numerosi altri divi da hit parade.   LIBERI... LIBERI. Il bisogno di dare un segno di discontinuità, ha fatto convergere gl’interessi del rocker di Zocca e quelli di Luca Montebugnoli, fondatore, amministratore e presidente della società bolognese, leader con i suoi software delle vendite online. Proprio ai sofisticati programmi elettronici di Best Union, che produrrà pure lo show attraverso la neonata Big Bang, Vasco chiede di arginare quanto più possibile il bagarinaggio web. E non è difficile intuire il dito medio mostrato provocatoriamente sul manifesto che pubblicizza lo show, a chi sia rivolto.  La parola magica è tracciabilità (i biglietti saranno nominativi e “rintracciabili” in modo da scoraggiarne un utilizzo fraudolento), ma anche il controllo elettronico incrociato di Siae e Federconsumatori, che certificheranno la correttezza nelle vendite di tutti e duecentomila (o giù di lì) posti disponibili.   OGNI VOLTA. La pratica che dovrebbe scongiurare il rischio di razzie online come quella che solo due giorni fa ha mandato esaurito in un amen il primo concerto romano degli U2 così com’era accaduto a Milano con i due dei Coldplay. Solo che stavolta, per allontanare ogni sospetto, a verificare dati e processi distributivi delle vendite ci ha pensato PwC (PricewaterhouseCoopers), una delle più prestigiose società di consulenza e revisione al mondo. Particolare che non ha scoraggiato la Siae dal presentare un ricorso d’urgenza al tribunale di Roma. «Dato che nei giorni precedenti erano già stati venduti 24mila biglietti con il sistema di prelazione per i fans, i circa 23mila rimasti sono finiti in 20 minuti... e sette minuti dopo ce n’erano già quattromila disponibili sui siti di mercato parallelo a prezzi tra i 200 e i 2.638 euro» spiega il direttore generale della Società Italiana degli Autori e degli Editori, Gaetano Blandini. «Abbiamo appreso che Ticketone ha annullato 600 vendite sospette. Da qui la decisione di fare ricorso e chiedere alla magistratura di verificare se ci sono stati comportamenti fraudolenti».  In un regime di libertà economica, più facile a dirsi che a farsi. 

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