Giovedì 18 Aprile 2024

Star Wars 8, ecco gli ultimi Jedi. La forza è dalla parte dei giovani

Esce oggi l’ottavo capitolo della saga scritto e diretto da Rian Johnson

Daisy Ridley (lapresse)

Daisy Ridley (lapresse)

Roma, 13 dicembre 2017 - «Questa storia non andrà come tu pensi» aveva annunciato un invecchiato Luke Skywalker nel trailer dell’ultimo attesissimo episodio della saga, da oggi nelle sale italiane. E aveva ragione.  Due anni fa “Il risveglio della Forza” con Rey, la nuova eroina interpretata dall’attrice britannica Daisy Ridley, che, in cima a una scogliera, porge a Luke Skywalker la spada laser, aveva lasciato i fan con il fiato sospeso. Uno sguardo solenne e un silenzio carico di aspettative, poi i titoli di coda.  Ma per ascoltare le prime parole che, a distanza di oltre trent’anni, pronuncerà Mark Hamill, 66 anni, bisognerà aspettare ben oltre l’inizio del film. «Chewbe, che ci fai qui?», una battuta che, inanspettatamente, non è rivolta alla giovane aspirante Jedi ma a una sua vecchia conoscenza che fa da gancio per vincere lo scetticismo di Luke riportandolo nell’intreccio della storia. 

STARWARSFOTO_27461358_135258   Prodotto dalla Lucasfilm, distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures, scritto e diretto dal regista 43enne Rian Johnson “Gli ultimi Jedi” è l’ottava pellicola della saga di “Guerre stellari” e il secondo della cosiddetta “Trilogia sequel” dopo “Star Wars”. Un film che segnerà per sempre l’evoluzione della saga ideata da George Lucas con risvolti che guardano più ad attrarre le nuove generazioni che ad accontentare i fan nostalgici. Anche se il tentativo di rispettare il delicato equilibrio che rende unico questo poema epico moderno può dirsi in gran parte rispettato, la sensazione è che il film sia un formale commiato al passato di “Star Wars” per far spazio a nuove forme narrative con la benedizione degli attori che hanno reso grande la prima trilogia.  Tanti, forse troppi, i colpi di scena, molto humor (che in un paio di occasioni scade nel trash) e una nuova formulazione della classica contrapposizione tra il bene e il male che, se è sempre stata molto netta negli episodi precedenti, in questo ottavo capitolo assume sfumature inedite.  Al centro dell’intreccio dove continua la battaglia tra la setta revanscista chiamata Il Primo Ordine che marcia sulla galassia e la Resistenza, grande spazio è dato al conflitto interiore del “cattivo” Ben Solo, alias Kylo Ren, interpretato da Adam Driver. Una tensione tra luce e oscurità che si riflette anche nella giovane Rey in un intenso rapporto tra i due che, a tratti, ricalca quello tra il giovane Luke Skywalker e suo padre Dart Fener nell’“Impero colpisce ancora”.    Se, nella trilogia originale, i riferimenti erano alla guerra del Vietnam, nei prequel alla fragilità della democrazia, nel nuovo capitolo non manca una condanna al commercio di armi, un business della morte che produce ricchezza insanguinata e non conosce buoni o cattivi. Nei messaggi che lascia il film, ricalcando la filosofia di “Star Wars” che, questo è il vero segreto del successo della saga, si adatta a qualsiasi orientamento mondiale, vi è un elogio del fallimento che nelle parole di Yoda «è il più grande maestro». Nel complesso un film di transizione in cui le vecchie glorie del passato, Luke Skywalker e la Principessa Leila, ultima interpretazione di Carrie Fisher, scomparsa lo scorso anno, pur rivestendo nella pellicola ruoli di primo piano, passano il testimone.  «Lascia morire il passato» dirà Ben Solo. Sembra essere proprio quello che fa il film nei confronti della vecchia trilogia. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro