Rischiatutto, Fazio senza vallette. Ma con le attrici più pop

Torna su Raitré dopo l'esperimento pilota su RaiUno. Studio fotocopia, sigla vecchia: ecco com'è cambiato lo show che fu di Mike Bongiorno

Fabio Fazio nello studio di Rischiatutto (Ansa)

Fabio Fazio nello studio di Rischiatutto (Ansa)

Milano, 24 ottobre 2016 - Sono passati 45 anni e sembra l'altroieri. Lo studio è stato riprodotto con la fotocopiatrice, ed è identico all'originale: è a strisce bianche e rosse, incredibile per chi lo ricordava semplicemente in bianco e grigio. Giovedì sera ritorna su Raitrè, dopo l'esperimento pilota su Raiuno, il «Rischiatutto» che Fabio Fazio ha resuscitato con un paziente lavoro in sala di rianimazione. Accanto a lui non poteva mancare Ludovico Peregrini, il celeberrimo «signor No» che per molti anni ha lavorato insieme con Mike.

«'Rischiatutto' è una macchina d'epoca che viaggia sulle strade moderne. Ha grande fascino ma anche qualche limite, bisogna abituarsi alla sua velocità», ha detto Fazio ai giornalisti. Non ci sarà Sabina Ciuffini («L'abbiamo invitata per le puntate su Raiuno, e l'abbiamo invitata anche ora, speriamo venga») e non ci sarà una vera e propria valletta, ma volti nuovi del cinema italiano. Verranno a ricoprire il ruolo: Matilde Gioli, Cristiana Capotondi, Margareth Madè, Greta Scarano, Alessandra Mastronardi, Matilda De Angelis. E ad ogni puntata ci sarà una 'materia vivente', cioè un personaggio vivo e vegeto del quale i concorrenti dovranno conoscere la dettagliata biografia. Si comincia con Carlo Verdone e poi via via Ornella Muti, Cochi e Renato, Aldo Giovanni e Giacomo, Terence Hill, per nove puntate complessive.

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Daniela Bongiorno, vedova di Mike, ha ricordato il «periodo bellissimo» in cui nacque il programma: «E' stato quando con Mike ci siamo fidanzati e poi sposati... Ero un po' gelosa di Peregrini perché Mike passava delle ore al telefono con lui per discutere di ogni dettaglio. Sembra incredibile, ma Mike era persino più pignolo e puntiglioso di Fabio, lo sgridava tutto il tempo».

Perché rifare adesso 'Rischiatutto'? «Perché fa marchio, il marchio della Rai», ha detto Fazio. «Non credo a un aspetto pedagogico, non vuole essere una trasmissione culturale, ma fa leva sulle passioni, l'ultima cosa rimasta che si fa gratuitamente».

I campioni non sono simili a quelli di allora, scordiamoci Massimo Inardi o la signora Longari, quel tipo di conoscenza universale non esiste più. «Abbiamo ricevuto 500 video di aspiranti concorrenti, ne abbiamo selezionati 80», ha raccontato Peregrini. «Cosa è cambiato da allora? A quei tempi c'era grande rispetto per la tv, venivano in giacca e cravatta. Oggi la gente è più scanzonata e tranquilla». La sigla di testa resta quella, indimenticabile, veloce e ritmata che ricorda quasi un brano jazz. Quella di coda sarà invece eseguita da Raphael Gualazzi e Malika Ayane, ospiti anche loro alla prima puntata.