Mercoledì 24 Aprile 2024

Okja: dopo tante polemiche, ne vale la pena?

È stato suo malgrado al centro dello scontro fra Netflix e il Festival di Cannes: a partire dal 28 giugno il pubblico può guardare il film 'Okja' e decidere se merita oppure no

Una scena del film – Foto: Netflix

Una scena del film – Foto: Netflix

Mercoledì 28 giugno il servizio di streaming di Netflix distribuisce a livello mondiale il film 'Okja', diventato famoso suo malgrado per aver scatenato una polemica durante il Festival di Cannes 2017. Parleremo anche di quella, ma iniziamo con le informazioni di base. COS'È Nelle quasi due ore di durata ci sono elementi action, drammatici e avventurosi, ma sotto sotto 'Okja' è una commedia satirica. A tratti feroce, per come prende di mira tutto e tutti, comprese le persone comuni e dunque, per certi versi, noi spettatori. LA TRAMA Tra i boschi e le montagne della Corea del Sud, una ragazzina di nome Mija vive insieme a un enorme animale fantastico di nome Okja (una sorta di maiale ippopotamo). Il suo piccolo mondo paradisiaco va in pezzi quando una potente multinazionale dell'alimentazione requisisce l'animale con scopi poco amichevoli. Determinata a salvare il suo amico, Mija inizia una disperata e improvvisata missione di salvataggio, durante la quale si ritrova al centro di una lotta molto più grande di lei. IL TRAILER IL CAST Ci sono un bel po' di volti noti, all'interno di 'Okja'. Accanto alla protagonista Seo-Hyun Ahn, famosa in patria e con già alcuni film alle spalle, troviamo: Tilda Swinton (vista recentemente in 'Doctor Strange'), Paul Dano ('12 anni schiavo'), Jake Gyllenhaal ('Animali notturni', 'Donnie Darko') e Giancarlo Esposito ('Better Call Saul', 'Breaking Bad'). IL REGISTA E SCENEGGIATORE 'Okja' è scritto e diretto dal sud coreano Bong Joon-ho, classe 1969, giunto al successo internazionale con il suo terzo lungometraggio ('The Host', 2006) e soprattutto con la sua quinta pellicola, cioè l'action movie 'Snowpiercer' (2013). La critica lo considera una delle voci migliori del cinema asiatico contemporaneo, soprattutto per come rilegge le convenzioni dei generi cinematografici, e il pubblico dimostra di apprezzare moltissimo i suoi lavori. LA POLEMICA CANNES/NETFLIX 'Okja' ha partecipato al Festival di Cannes 2017 nella sezione principale, quella che ambisce alla Palma d'Oro. Non era l'unico titolo in concorso a essere prodotto da Netflix, perché c'era anche 'The Meyerowitz Stories' (dello statunitense Noah Baumbach): entrambe le pellicole erano destinate a saltare la distribuzione nelle sale e ad arrivare al pubblico attraverso lo streaming online. Quest'ultimo elemento è stato all'origine della polemica, perché gli esercenti francesi si sono opposti all'idea che il Festival ospitasse film non destinati alle sale. Thierry Frémaux, direttore artistico del Festival di Cannes, ha difeso la presenza di 'Okja' e 'The Meyerowitz Stories' in concorso, ma ha anche preso posizione in favore degli esercenti: attualmente la questione è tutt'altro che conclusa. Leggi anche: Cannes 2017, Almodovar sull'orlo di una crisi di Netflix IL PARERE DI CHI L'HA VISTO Il pubblico di Cannes e la critica internazionale concordano nell'assegnare a 'Okja' un voto più che positivo (siamo intorno ai 75/100): piacciono in modo particolare la capacità di alternare il registro satirico a quello sentimentale, la dinamicità delle riprese e alcune immagini di grande efficacia visiva. I pareri meno convinti prendono di mira in particolare l'alternanza di registri, che secondo alcuni (in realtà la minoranza) non è ben gestita.